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Lafayette continua a espandersi, target duemila farmacie. Esplorazioni anche in Italia

Filiera

Belgio e Italia rimangono nel mirino del gruppo Lafayette, la nota catena delle farmacie in franchising che attualmente raggruppa più di mille esercizi indipendenti tra Francia e Spagna. A rilanciare il piano per un’espansione del network a sud delle Alpi e a nord delle Ardenne sono alcuni articoli della stampa economica transalpina, dove si riferisce degli ultimi colpi messi a segno da Hygie 31, la holding cui fa capo l’insegna: nell’aprile scorso il gruppo Elsker con Pharmacyal, una rete di circa 130 farmacie, Norcap, un centro di acquisto, e un’azienda per la fornitura domiciliare di materiale sanitario; quindi, all’inizio di dicembre, Distrimed, azienda di apparecchiature medicali con 35 dipendenti, un fatturato di 13 milioni di euro e ottomila clienti al mese; infine, a brevissimo, un’altra rete regionale di circa un centinaio di farmacie, dal fatturato annuo di circa 200 milioni di euro e il cui nome viene tenuto per ora riservato. E l’obiettivo per il prossimo biennio è quello di arrivare a duemila esercizi affiliati, con l’acquisizione di altre reti regionali in Francia e lo sbarco in Belgio e Italia, per il quale – scrive il settimanale La vie economique – ci sarebbe già l’ok dei soci spagnoli.

Intanto il gruppo si appresta a chiudere l’anno con 2,4 miliardi di euro di fatturato (dei quali 1,1 da Laf Santé, la società che controlla il network), 1.o60 farmacie associate, 48 negozi Optique Lafayette (ottica), 38 store Medicale Lafayette (apparecchiature medico-sanitarie) e due e-commerce. Una bella parabola per una società sviluppatasi in meno di trent’anni da una piccola farmacia di Tolosa di appena 35 mq: i due titolari che la rilevarono, Lionel Masson e Jean-Michel Wurfel, la usarono per proporre la loro idea di farmacia dai prezzi convenienti, con ribassi del 15-30% su prodotti non rimborsati come le vitamine o la pillola contraccettiva (una volta constatato che l’80% del fatturato era generato dalla clientela femminile). In pochi anni la farmacia diventa leader nazionale per fatturato al metro quadro e così nel 2004 i due farmacisti creano Lafayette Conseil (diventata nel 2021 Laf Santé) per proporre il loro format ad altre farmacie. In breve tempo, viene fuori un network di una trentina di affiliati e una decina di negozi di ottica.

L’attuale ceo, Hervé Jouve, prende le redini del gruppo nel 2012 e fa tesoro della sua esperienza nella grande distribuzione (Conforama, Virgin) per lanciare brand e concept della rete: nasce lo slogan che oggi ispira anche alcuni network italiani (“Salute per tutti”), viene lanciato il logo con la croce occitana arancione e verde che domina dalle vetrine, le farmacie affiliate vengono “vestite” con un format attentamente studiato che ne conferisce una brand identity forte e impattante: secondo un recente sondaggio, Lafayette è il marchio del canale farmacia più conosciuto in Francia. «Oggi» spiega Jouve a La vie economique «una farmacia Lafayette realizza un fatturato annuo al netto delle tasse di circa 4,5 milioni di euro, quando le farmacie tradizionali si aggirano intorno a 1,7 milioni di euro».

La promessa dei prezzi bassi tutti i giorni rimane ancor oggi il vessillo della rete. «L’obiettivo è garantire l’accesso alla salute per ciò che non viene rimborsato: automedicazione, integratori alimentari, attrezzature mediche, aromaterapia» continua Jouve «il 25% della popolazione francese rinuncia alle cure per mancanza di mezzi. Il nostro è un marchio attivista». Per il manager, tuttavia, economico non significa di bassa qualità. Il fatto è che grazie all’ampiezza del suo circuito, l’insegna può contrattare con i fornitori da una posizione di forza. Dal 2016, poi, ci sono anche le marche del distributore. E nel 2021, con la pandemia, arriva l’acquisizione di Cocooncenter, e-commerce da 24mila referenze e fatturato annuo di 40 milioni di euro, che aggregato alla parafarmacia online di Lafayette permette al gruppo di cavalcare l’onda delle vendite a distanza. «L’attività è in tale crescita che raddoppieremo la superficie del magazzino situato a Châlons-en-Champagne, che passerà da 4mila a 8mila mq e sarà robotizzato con la stessa tecnologia utilizzata da Amazon» dice Jouve.

E l’Italia? La stampa francese, a parte fare il nome del nostro Paese, dice poco. Ma secondo informazioni raccolte da Pharmacy Scanner, negli ultimi mesi emissari di Lafayette avrebbero avuto incontri con il management di alcune catene e network dello Stivale, allo scopo di presentare il loro modello e sondare il terreno. Nessuna intenzione di comprare farmacie però: il paradigma rimane quello del franchising e dunque il progetto di espansione in Italia ricalcherebbe la traccia già usata dal gruppo per mettere piede in Spagna. Dove, come si ricorderà, nel 2022 Hygie 31 ha acquisito il network  Ecoceutics, una trentina di farmacisti soci e circa 160 farmacie indipendenti associate, che dall’estate scorsa hanno cominciato a vestire il format verde-arancione dell’insegna francese. Lafayette venne già a bussare in Italia nel 2020 e a Pharmacy Scanner Jouve disse che l’interesse per il nostro Paese nasceva dal fatto che qui «ancora non c’è un format di farmacia orientato al risparmio». Allora la ricognizione non diede frutti, oggi chissà.

 

La prima farmacia del network spagnolo Ecoceutics ad avere “vestito” il format Lafayette è a Viladecans, vicino a Barcellona. Riconvertita ad aprile, mantiene nell’insegna il nome della rete iberica ma i colori e il lay out interno sono quelli delle farmacie Lafayette. La conversione di Viladecans rappresenta il primo step del programma di ribrandizzazione.

 

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