La zurighese Apodoc, un ibrido in stile retail clinic che punta ai pendolari

Filiera

Farmacia sotto, al livello strada. Ambulatorio medico-specialistico sopra, al primo piano. E caffetteria di nuovo al piano terra, accanto alla farmacia. E’ il format di Apodoc, ibrido in stile retail clinic aperto quest’autunno a Zurigo, nella centrale Hardstrasse (a pochi passi dalla stazione). Lanciata da un medico specialista, Jürg Müller-Schoop, e da una farmacista, Maria Hitziger, la farmacia-poliambulatorio-caffetteria fa dell’insolito connubio un plus da pubblicizzare: «Lavoriamo a stretto contatto sotto lo stesso tetto» scrivono i due titolari sul sito internet di Apodoc «sfruttiamo il potenziale offerto dalle varie discipline e ci concentriamo sulle nostre rispettive competenze, a vantaggio dei pazienti. E con il Café Medici (la caffetteria, ndr) proponiamo ai nostri clienti un ambiente accogliente in cui sostare». In sostanza una sorta di sala d’attesa, ma molto meno triste di quelle cui siamo abituati in Italia: niente riviste vecchie di anni sul tavolino né arredi da svendita fallimentare. E clientela fatta non solo di malati, perché il locale richiama anche i pendolari della stazione vicina.

 

 

Il format potrà anche lasciare esterrefatti i farmacisti titolari di casa nostra, ma prima di bocciarlo come una stravaganza consumeristica (nella luterana Zurigo, poi) sarebbe prima opportuna qualche riflessione supplementare. Anche perché il format non è poi così lontano da quello delle cosiddette retail clinic, realtà ormai matura anche dalle nostre parti. E tutt’altro che negletta: un consumatore su tre, dice una ricerca pubblicata l’anno scorso da Pwc, dice che non proverebbe disagio a effettuare un esame diagnostico (37%) o una visita medica (34%) in una retail clinic della sanità privata aperta in prossimità o all’interno di un ipermercato. Com’è il caso per esempio di I.denticoop, la catena di ambulatori odontoiatrici distribuita nei centri commerciali coop, oppure di Humanitas medical care, la retail clinic di 1.200 mq aperta un paio di anni fa nel centro commerciale di Arese, in provincia di Milano.

Quali sono i vantaggi del format agli occhi del pubblico? La verità, dice l’indagine di Pwc, è che il modello retail clinic piace (a un italiano su tre) perché fa proprie due qualità della distribuzione moderna, la convenienza (non a caso si parla anche di sanità low cost) e la comodità di accesso: niente liste di attesa, prenotazioni o burocrazia. Eloquenti, al riguardo, i dati che arrivano da un’altra recente ricerca, condotta sul pubblico americano ma comunque degna di menzione:  il 64% di coloro i quali preferiscono rivolgersi a una retail clinic piuttosto che a una struttura sanitaria tradizionale lo fanno perché gli orari sono più pratici, il 62% perché l’ubicazione è più comoda, il 53% perché non c’è bisogno di appuntamento, il 48% perché costa di meno e il 34% perché non è il solito luogo di cura. La zurighese Apodoc (7.30-19.30 dal lunedì al venerdì, 10-17 il sabato, orari identici per farmacia e poliambulatorio, dove operano specialisti in medicina interna, pneumologia e ginecologia) punta palesemente su tali leve e mira alla vasta platea dei pendolari che frequenta la stazione (lo dice esplicitamente anche sul suo sito); un pubblico che passa sul treno anche due ore al giorno e dunque potrebbe trovare molto comodo rivolgersi a un ibrido farmacia-poliambulatorio sul tragitto casa-lavoro. E non sul percorso casa-studio del medico di famiglia, quello più calcato dalle nostre parti.

 

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