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La trentina Unifarm entra in Adf. Il presidente Cainelli: «Non è un cambiamento di fronte»

Filiera

Unifarm, società della distribuzione farmaceutica interamente controllata dai farmacisti e con circa 750 farmacie socie tra Trentino Alto Adige, Veneto, Liguria e Sardegna, lascia Federfarfarma Servizi e approda all’altro sindacato di categoria, Adf, che raccoglie 34 aziende del settore per una quota di mercato totale che si avvicina al 70%. La novità, accolta con sorpresa da buona parte della filiera, arriva da un comunicato diffuso nei giorni scorsi dalla stessa Adf per dare notizia del rinnovo del suo consiglio direttivo: alla presidenza, l’assemblea dell’associazione ha rieletto per un altro triennio Alessandro Morra, così come ha confermato alle tre vicepresidenze Alessandro Albertini, Ornella Barra e Luca Sabelli.

Cinque invece le new entry tra le aziende associate: Roessler di Bolzano, Corofar Distribuzione di Forlì (la newco controllata per il 51% da So.Farma.Morra), Aspes di Pesaro, Fcr di Reggio Emilia e la già citata Unifarm di Trento, il nome che all’uscita del comunicato ha fatto più scalpore. Perché il presidente della spa trentina, Paolo Cainelli, riveste l’incarico di tesoriere in Federfarma Servizi. «Voglio tranquillizzare» dichiara l’interessato a Pharmacy Scanner «l’adesione ad Adf non rappresenta in alcun modo un cambiamento di fronte, tant’è vero che il nostro gruppo rimane in Federfarma Servizi con le due associate, l’Unione farmacisti liguri e Unifarm Sardegna». Piuttosto, prosegue Cainelli, l’obiettivo è quello di sviluppare sinergie tra le due organizzazioni. «Vogliamo lavorare sui due tavoli perché crediamo che su temi pesanti come la riforma della remunerazione i distributori debbano lavorare nell’unità, cioè ragionare e riflettere tutti assieme. Andare verso l’unione delle due associazioni? E’ un’ipotesi che auspichiamo».

Quanto agli incarichi istituzionali, Cainelli allarga le braccia: «Per quel che concerne il mio incarico alla tesoreria di Federfarma Servizi ho dato la mia disponibilità a fare un passo indietro, prima di decidere voglio confrontarmi con il direttivo e capire qual è il loro orientamento anche di fronte al fatto che, ripeto, il nostro gruppo rimane in Federfarma Servizi con le società Ufl e Unifarm Sardegna».

Da valutare anche le ricadute sull’operazione Sinerfarma, la srl creata nel maggio dell’anno scorso da Unifarm e Farmacentro con l’obiettivo di avviare un processo crescente di integrazione tra le attività delle due aziende. A quel primo step avrebbero dovuto seguirne altri (integrazione delle reti logistiche, razionalizzazione dei processi di filiera, sinergie progressive tra le due reti Unilife e MiaFarmacia) ma il cantiere è andato avanti a rilento. «Sinerfarma sta già portando risultati commerciali apprezzabili» osserva Cainelli «soprattutto sul fronte della negoziazione con i fornitori. C’è stato un consistente rallentamento a causa di covid e del lockdown, ma ora dobbiamo capire come andare avanti e aggiornare il progetto». Da Farmacentro arrivano le stesse considerazioni. «L’operazione Sinerfarma è attualmente in stand by» conferma a Pharmacy Scanner Stefano Golinelli, presidente di Farmacentro «l’obiettivo  è  quello di innescare sinergie, in questi mesi abbiamo fatto approfondimenti e riflessioni e ora vedremo come proseguire nel progetto. Il passaggio di Unifarm in Adf? No, non è stata una sorpresa, la società ci aveva avvertito in anticipo».

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