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Iperammortamento in farmacia, le precisazioni del ministero dello Sviluppo

Filiera

L’iperammortamento ha destato grande interesse anche tra i titolari di farmacia, per le indubbie agevolazioni che assicura dal punto di vista fiscale. Ma come sempre succede quando si parla di tasse, numerose sono state le richieste di parere sulla sua applicabilità, alle quali offre precisi chiarimenti la recente circolare del ministero dello Sviluppo economico (numero 177355). Le risposte che possono interessare anche le farmacie sono state analizzate dalla commercialista Paola Castelli e saranno pubblicate su Farmamese di settembre.

In sintesi, l’investimento iperammortizzabile consiste nella possibilità di maggiorare del 150% il costo di acquisto di beni strumentali nuovi ad alto contenuto tecnologico o digitale, il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati e/o gestito tramite sensori. Nel caso delle farmacie un investimento iperammortizzabile potrebbe essere, per esempio, il robot per la gestione e movimentazione del magazzino. Per effetto di tale agevolazione sarà possibile ammortizzare fiscalmente – e, quindi, dedurre ai fini Irpef – il 250% del costo di acquisto del bene. Tale agevolazione fiscale offre poi un ulteriore vantaggio: la possibilità di beneficiare del superammortamento (maggiorazione del 40%) con riferimento al software. Gli investimenti in beni agevolabili devono però essere effettuati entro il 31 dicembre di quest’anno, oppure entro il 31 dicembre 2019 a condizione che entro fine anno il relativo ordine sia stato accettato dal venditore e siano stati pagati acconti in misura pari almeno al 20% del costo d’acquisto.

Il Mise ha poi precisato che l’iperammortamento è applicabile a tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa, a prescindere dal settore economico d’appartenenza, dalle dimensioni o dalla forma giuridica, e l’ha poi estesa anche alle vending machine, classificate come “negozi automatici”, in quanto assimilabili ai “magazzini automatizzati interconnessi ai sistemi gestionali di fabbrica” (ciò significa che devono essere integrati con il gestionale e/o con il robot per la gestione e la movimentazione del magazzino). Il rispetto di questi requisiti deve essere certificato con perizia tecnica giurata redatta da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali, ovvero da un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato.

In particolare, per i beni il cui costo d’acquisto non supera i 500mila euro, è possibile produrre una dichiarazione resa dal legale rappresentante, con valore di autocertificazione. Per fruire di tale agevolazione, visto il costo dei distributori automatici delle farmacie, è sufficiente un’autocertificazione del titolare (ai sensi del Dpr 445/2000), attestante che il bene è interconnesso al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. Nel senso cioè che è «in grado di scambiare informazioni in maniera bidirezionale» con i sistemi interni e/o esterni della farmacia, sia in ingresso, ricevendo da remoto istruzioni/indicazioni quali la modifica dei dati e dei parametri di configurazione della macchina e/o la variazione del listino prezzi dei prodotti, sia in uscita, comunicando informazioni quali, per esempio, stato componenti della macchina, contabilità, quantità di prodotti o altre informazioni di natura logistica e diagnostica.

Il Ministero chiarisce poi che l’iperammortamento sarà applicabile sia per il 2018, sia per gli investimenti effettuati nel 2017. Quindi, sarà possibile recuperare nel 2018 anche la quota di iperammortamento non fruita nel 2017 (sempre se rispetta i requisiti richiesti). Infine, se il titolare sostituisce la vending machine con un’altra dalle caratteristiche tecnologiche analoghe o superiori, potrà continuare a fruire dell’agevolazione, ma se il costo d’acquisto della nuova macchina è inferiore a quello del bene sostituito, lo potrà fare soltanto fino a concorrenza dell’iperammortamento spettante in base al minor costo.

«In conclusione» scrive Paola Castelli su Farmamese «investire oggi conviene; prima di agire, però, è opportuno valutare costi e benefici, per non rischiare di fare il passo più lungo della gamba e, qualora il gioco valga la candela, è necessario verificare che tutte le condizioni richieste per potersi avvalere dell’iperammortamento siano rigorosamente rispettate».

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