Quasi un italiano su cinque si rivolge al farmacista per un consiglio in caso di influenza, una quota che cresce persino di un paio di punti (19,8%) se l’osservazione si restringe ai soli 18-24enni. Sono alcuni dei dati che arrivano dalla ricerca condotta da Human Highway per Assosalute con l’intento di indagare opinioni e propositi degli italiani in vista della prossima stagione influenzale. Presentata la settimana scorsa a Milano, l’indagine offre al mondo della farmacia e ai farmacisti utili indicazioni per cogliere le opportunità che si presenteranno.
Figura di riferimento in caso di influenza
Meritano infine un’analisi – soprattutto da parte dei farmacisti che dovranno sostenere le buone ragioni della vaccinazione davanti ai loro clienti più scettici – anche le motivazioni addotte da chi respinge l’antinfluenzale: la spiegazione più comune fa riferimento alla ridotta probabilità di influenzarsi o alla lievità dei sintomi con cui il virus si presenta. Uno su dieci, poi, sono persone che ritenevano utile vaccinarsi durante la pandemia ma ora non più. Infine c’è una minoranza (8%) che è convinta che vaccinati la prima volta diventa indispensabile farlo ogni anno e per questo non vuole fastidi. Seguono motivazioni di minore rilevanza come l’inefficacia dei vaccini, gli effetti indesiderati, le reazioni allergiche e via a seguire.
Figura di riferimento, profilazione per età
La prima evidenza, come detto, riguarda la crescente autorevolezza che gli italiani riconoscono al farmacista grazie soprattutto alla disponibilità assicurata nell’emergenza pandemica: benché il medico di famiglia rimanga il più ricercato e seguito in caso di influenza (dal 60,2% degli intervistati, rappresentativi della popolazione italiana sopra i 18 anni), la quota di coloro che dicono di consultarlo tende a calare negli anni mentre invece cresce il numero di chi fa riferimento al farmacista (vedi sopra).
I rimedi più usati, profilazione per età
Non solo: in caso di influenza si rivolgono al farmacista in una proporzione di uno ogni cinque anche tra i giovani di 18-24 anni, una fascia che abitualmente non frequenta la farmacia ed è più incline all’omnicanalità (e in effetti, il 28,6% degli intervistati dichiara che cerca informazioni pure su internet).
I motivi per vaccinarsi, profilazione per età
I comportamenti tendono a differire anche riguardo ai rimedi che gli italiani usano più spesso per trattare l’influenza. I farmaci di automedicazione sono il rimedio più utilizzato in tutte le fasce d’età, tra i più giovani cresce il ricorso agli antibiotici (non senza rischi di inappropriatezza), gli integratori sono i preferiti dai trentenni mentre i prodotti naturali sono più comuni tra gli
over 65.
I motivi addotti da chi non si vaccinerà
Quanto al vaccino antiflu, il 34% degli intervistati dichiara di volerlo usare nella stagione in arrivo a fronte di un 47% che invece ritiene improbabile tale eventualità. In particolare, dice che si vaccinerà (probabilmente o certamente) il 59,5% degli over 65, il 32,2% dei 55-64enni, il 28,7% dei 54-45enni, il 28,2% dei 35-44enni, il 27,6% dei 25-34enni e il 29,3% degli under 25. Divergenti per età anche le motivazioni per cui ci si vaccina: per gli over 65 la consuetudine diventa la molla principale; i 55-64enni tendono invece a vaccinarsi perché lo ha consigliato il medico; i più giovani lo fanno principalmente per non contagiare parenti e prossimi oppure – nel caso dei 25-44enni, in particolare se genitori – per non essere contagiati dai bambini piccoli presenti in famiglia.