Le farmacie online del nord Europa mostrano un appetito sempre più evidente per i mercati consumer health dei Paesi mediterranei. Lo conferma la recentissima acquisizione della piattaforma online francese Doctipharma da parte di Zur Röse, il gruppo elvetico della farmadistribuzione cui fa capo la più famosa delle “e-pharmacy” olandesi, DocMorris. Lanciata nel 2014 dal gruppo editoriale Lagardere, Doctipharma è un marketplace che commercia soltanto prodotti dell’extrafarmaco (ad ascoltare la comunicazione del gruppo più di 15mila referenze tra bellezza, igiene e cura della persona, dispositivi, infanzia e integratori) e offre alle farmacie tradizionali una vetrina dalla quale vendere a distanza oppure reclamizzare i propri servizi (un centinaio gli esercizi che commercializzano via internet, più di 600 quelli che sfruttano la visibilità).
Non sono numeri da record, ma è probabile che per Zur Röse l’operazione serva innanzitutto ad assicurarsi un buon database di clienti francesi (i visitatori unici sono quasi 800mila al mese) e allargare il suo business nell’Europa del sud. Ad ascoltare quanto riferiscono alcuni giornali transalpini, infatti, i piani del distributore svizzero sarebbero quelli di far confluire Doctipharma in Promofarma, il marketplace spagnolo che Zur Röse ha acquisito nell’estate dell’anno scorso. Di fatto, d’altronde, le due piattaforme fanno la stessa cosa, cioè commercializzano online l’extrafarmaco delle farmacie tradizionali, che dalla piattaforma propongono i propri prodotti al vasto pubblico del web. Promofarma, se non altro, può vantare numeri migliori del corrispettivo francese: il fatturato 2017 ha toccato i 19 milioni di euro, le referenze in offerta supererebbero le 70mila e sarebbero più di 700 le farmacie iberiche che vendono dal portale, distribuite così bene nel Paese che il sito promette di consegnare a casa entro un’ora dall’acquisto (in alternativa, il cliente può decidere di ritirare la merce in farmacia).
Ma a preoccupare i farmacisti francesi non c’è soltanto Zur Röse. Appena un mese prima, infatti, il marketplace belga Pharmasimple aveva acquistato 1001pharmacies.com, un’altra piattaforma transalpina stile Doctipharma ma con un’offerta di oltre 30mila referenze e 900 farmacie ospitate sul portale. Pharmasimple è il sito online di una parafarmacia belga in calce e mattoni, che conta (sempre a prestare fede alla comunicazione dell’azienda stessa) più di 500mila visitatori una buona parte dei quali residenti in Francia.
E l’Italia? Dalle notizie che filtrano, nei piani di Zur Röse per costruire una parafarmacia online di dimenzioni europee c’è anche il nostro Paese. La sua piattaforma Promofarma, d’altronde, ha già una versione in lingua italiana che offre prodotti e brand di grande notorietà (Meritene, Chicco, Multicentrum, Aboca). Le foto ritraggono confezioni in lingua iberica e la pagina del “chi siamo” spiega che «Promofarma è parafarmacia più grande della Spagna», in cui sono concentrati i cataloghi di oltre 500 farmacie e altri operatori. Probabile quindi che si tratti di un sito “dormiente”, allestito per tenere occupato l’indirizzo web in attesa che i progetti di Zur Röse per il nostro Paese si mettano in moto.
Per ora il distributore elvetico sembra voler fare concorrenza alla farmacia mediterranea soltanto nel mercato dell’extrafarmaco (né Promofarma, né Pharmasimple o Doctipharma trattano l’otc), ma niente esclude che un domani le cose possano cambiare. Come Pharmacy Scanner aveva rivelato a novembre (vedi articolo), in Italia c’è già una farmacia online del nord Europa che vende il farmaco senza ricetta, Shop Apotheke, dunque normative sull’online più severe (come quelle adottate dal nostro Paese così come dalla Francia) non sono sufficienti a scoraggiare le grandi e-pharmacy europee. E poi, le leggi possono sempre cambiare: in un’audizione davanti all’Antitrust francese risalente al 5 marzo scorso, il primo ministro francese Edouard Philippe ha detto che il governo ammorbidirà le regole sull’e-commerce dei farmaci per aumentare la concorrenza sui prezzi. «Chi dice vendita online» ha spiegato «dice prezzi trasparenti». Il mercato del farmaco online, ha continuato, vale in Francia soltanto l’1% contro il 15% della Germania, a causa di regole sull’e-commerce «troppo restrittive».