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Home delivery: Kroger testa le auto senza pilota, Torino si fa laboratorio

Extracanale

Fioccano le sperimentazioni di home delivery mediante droni su ruote e veicoli senza conducente. Un paio di settimane fa avevamo riferito dell’esperienza di Peccioli, paese di oltre 4mila abitanti in provincia di Pisa dove comune e ingegneri di Mediate – spin off della Scuola Superiore Sant’Anna – stanno testando da un paio di settimane Mobot, un drone da strada per il recapito domiciliare di spesa e farmaci in quelle zone, come paesini e centri storici – dove auto e furgoni farebbero fatica a passare. Mira invece a proporre un servizio di home delivery da offrire a clientele ben più ampie la sperimentazione che da fine agosto la start up Nuro e Kroger – insegna tra le più note della gdo americana, nota ai farmacisti italiani per il recentissimo progetto di one-stop shopping con Walgreens – stanno conducendo a Scottsdale, città dell’Arizona di quasi 250mila abitanti.

 

 

Per ora i test vengono effettuati con alcune Toyota Prius a guida autonoma, ma tra qualche mese verranno sostituite da Nuro R1, un drone da strada con motore elettrico dalle dimensioni inferiori a una city car ma con una capienza tale da poter recapitare fino a 12 sporte della spesa. Per usufruire del servizio basta fare la spesa sul sito online di Fry Food’s (la catena di alimentari controllata da Kroger) o da cellulare, mediante l’app realizzata allo scopo, e poi richiedere il recapito a domicilio, entro la giornata o l’indomani. Il costo del servizio ammonta a 5,95 dollari e una volta pagato si riceve sul cellulare un codice numerico, che andrà digitato sulla tastiera della vettura per attivare l’apertura degli sportelli e ritirare la merce.

 

 

«Il nostro obiettivo» ha spiegato il co-fondatore di Nuro, Dave Ferguson – è quello di far risparmiare tempo ai clienti e rendere il commercio locale un servizio sempre più semplice». «Kroger vuole offrire a una clientela sempre più estesa i vantaggi del recapito domiciliare a un prezzo accessibile» ha aggiunto Yael Cosset, chief digital officer del gruppo americano «la nostra sperimentazione con Nuro ci aiuterà a capire l’accoglienza del pubblico verso un servizio continuativo di recapito con veicoli a guida autonoma».

 

 

Anche l’Italia in Italia c’è l’intenzione di esplorare tutte le potenzialità delle macchine senza conducente. E se tra qualche giorno dovrebbero cominciare i primi voli di Abzero-X, il drone volante progettato da un’altra start-up della Scuola Superiore S. Anna in collaborazione con l’Asl Toscana Nord Ovest (per il trasporto di sangue e farmaci da e per gli ospedali di Pontedera, Pisa, Portoferraio e Volterra), a Torino ministero dei Trasporti e comune hanno firmato un accordo che mette a disposizione di costruttori e centri di ricerca un’area urbana dove condurre sperimentazioni con auto senza pilota. Si tratta di un percorso di 35 chilometri che va dalla Città della Salute all’università, dal Palagiustizia alle stazioni di Porta Nuova e Porta Susa fino agli stabilimenti di Mirafiori e Powertrain, in modo da consentire test di droni e veicoli senza pilota in diverse tipologie di tracciato. E chissà che a qualcuno non venga in mente di collaudare veicoli per l’home delivery.

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