La sanità pubblica francese si dimostra un’altra volta all’avanguardia nella telemedicina, E cinque anni dopo avere ammesso alla rimborsabilità la televisita, fa ora lo stesso con il telemonitoraggio oncologico: nei giorni scorsi in particolare, come riferisce un articolo del quotidiano Le Figaro, l’authority nazionale per la sanità (Has, Haute Autorité de santé) ha annoverato tra le prestazioni erogabili in regime di rimborso la piattaforma per il telecontrollo sviluppata dalla startup Resilience, spin off del campus oncologico Gustave-Roussy di Parigi. L’apparecchio, spiega il giornale, consente il monitoraggio remoto (tramite un’applicazione per smartphone) dei pazienti in trattamento chemioterapico, immunoterapico oppure sotto terapia ormonale o altro ancora.
«Gli studi clinici» spiega Céline Lazorthes, co-fondatrice dell’azienda, nata nel 2021 «dimostrano l’impatto positivo del telemonitoraggio sulla qualità di vita dei pazienti e sull’organizzazione dell’assistenza. È anche un modo per migliorare l’aderenza al trattamento e ridurre il rischio di complicanze. Si tratta di una vera e propria evoluzione nel modo in cui gestiamo la malattia oncologica e, più in generale, le patologie croniche».
Con Resilience, i pazienti compilano ogni settimana un questionario che valuta i sintomi e gli effetti collaterali riscontrati quotidianamente. L’équipe sanitaria, composta da infermieri e medici, riceve le risposte in tempo reale e, a seconda della gravità, contatta telefonicamente il paziente per consigliarlo, oppure si rivolge all’oncologo perché adatti il trattamento o programmi una visita o un ricovero ospedaliero. Dall’app, inoltre, i pazienti hanno accesso a contenuti informativi sulla malattia e a programmi digitali per terapie di supporto (yoga, meditazione eccetera).
La rimborsabilità del sistema – 750 euro a paziente – dovrebbe decuplicare la platea degli utilizzatori, che oggi conta 4.500 pazienti assistiti da 53 centri oncologici convenzionati con Resilience. Secondo la Has, scrive Le Figaro, potrebbero beneficiare anche parzialmente di tale piattaforma 1,1 milioni di pazienti all’anno, ma è una cifra che potrebbe crescere rapidamente perché Resilience spera di allargare il proprio sistema ad altre malattie croniche.
Ma la piattaforma della startup parigina è soltanto l’ultimo strumento di telemonitoraggio che la sanità francese ha ammesso alla rimborsabilità. Dal 1° luglio scorso, infatti, il controllo a distanza del paziente è garantito dalla sanità pubblica in via sperimentale per diverse malattie croniche. Tra le dieci soluzioni approvate finora figurano myDiabby, per chi è affetto da diabete, e NephroWise per l’insufficienza renale, ma altre domande sono state respinte per insufficienza delle prove cliniche documentate.
Per il governo francese il telemonitoraggio – definito «un atto di telemedicina che consente al medico di interpretare a distanza i dati necessari per monitorare un paziente e, se necessario, prendere decisioni relative alla cura rappresenta una scelta strategica per i risparmi che prmette alla sanità pubblica, generati dallo sfollamento dei pronto soccorso e dei ricoveri per inapproproatezza, mancata aderenza. O ancora come soluzione alla cosiddetta desertificazione medica. Senza rimborsabilità, osserva Le Figaro, il pazient efrancese fa più fatica a servirsi di piattaforme e sistemi di controllo a distanza, perché è più riluttante degli americani o degli inglesi a pagare di tasca propria per la salute. «I rimborsi inoltre» annette Lazorthes «permettono alle aziende di avere un modello di business».