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Farmacie Italiane: sfuma la vendita di asset per raddrizzare il 2021, che ha chiuso con una perdita netta di 60 mln

Filiera

Farmacie Italiane, la catena di F2i – Terzo fondo per le infrastrutture, ha rinunciato a vendere uno dei suoi «asset rilevanti» come invece prescriveva la nota integrativa al bilancio consuntivo 2021 del gruppo. Il documento, approvato a giugno, riportava una perdita netta d’esercizio di 60 milioni di euro (al netto di svalutazioni per 48,6 milioni), un patrimonio netto di quasi 90 milioni e un indebitamento finanziario complessivo di 31 milioni a breve termine e di 103 milioni a medio/lungo termine.

Tali risultati, si legge nel documento, sono il risultato del «perdurare degli effetti della pandemia», della svalutazione delle partecipazioni (per adeguamento ai piani di sviluppo dei prossimi anni), della copertura delle perdite di alcune partecipate (in totale poco meno di tre milioni di euro) e dei maggiori oneri finanziari conseguenti alle «linee di credito tirate per sostenere il piano di acquisizioni (1,8 milioni). Tra gli interventi correttivi, continua la nota, si prevede un aumento di capitale per 50 milioni di euro (in parte sostenibile da un finanziamento soci infruttifero già approvato) e, come detto, la cessione di un «asset rilevante» entro la fine di settembre.

Secondo voci di mercato, tale asset andrebbe identificato nell’e-commerce della Farmacia Loreto Gallo, che nel consuntivo 2021 evidenzia i passivi più cospicui tra le partecipate di Farmacie Italiane (con un risultato d’esercizio negativo per oltre sei milioni di euro e un patrimonio netto altrettanto negativo per nove milioni). Sempre secondo fonti di mercato, la vendita sarebbe saltata non per un ripensamento da parte del gruppo ma per l’assenza di offerte di acquisto significative da parte dei potenziali acquirenti (un po’ come è accaduto con l’asta di Boots Uk), ma il direttore generale di Farmacie Italiane, Umberto Gallo, smentisce con fermezza. «Abbiamo rinunciato a vendere» spiega a Pharmacy Scanner «perché rispetto a quando è stato redatto il bilancio 2021 il quadro congiunturale è migliorato nettamente: la semestrale si è chiusa per il gruppo con fatturati in crescita del 34% a parità di rete, riteniamo quindi che lo scenario sia tale da permetterci di contiuare a crescere».

Il passivo con cui il gruppo ha chiuso il 2021, dal canto suo, non giustifica particolari preoccupazioni: «Abbiamo risentito del calo di traffico legato alla pandemia, che si è fatto sentire anche nell’anno passato» osserva «e ha penalizzato soprattutto le nostre farmacie ubicate in stazioni e aeroporti. Ma è la stessa situazione in cui si trovano molti altri gruppi». Il piano di sviluppo della rete, dunque, prosegue e si protrarrà allo stesso ritmo nel 2023: «Abbiamo completato da poco quattro nuove acquisizioni» conclude Gallo «e a novembre ne completeremo un’altra, nel Lazio».

 

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