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Farmacia, stime di fine anno in lieve negativo (-0,4%). Online +20% grazie al traino della convenienza

Mercato

Il giro d’affari della farmacia dovrebbe chiudere l’anno con una contrazione sul 2022 inferiore al mezzo punto percentuale, che suggella la “normalizzazione” definitiva dei consumi e la fine della bolla da emergenza pandemica. È la stima di Claudia Rocco, senior director di Iqvia, che al primo meet up di Pharma Lovers, community di giovani farmacisti trasversale ad alcune Agifar venete, ha proposto una fotografia dei principali trend che caratterizzano il canale: il fatturato supererà a fine anno i 26 miliardi di euro, -0,4% sui 12 mesi precedenti, con l’etico che dovrebbe crescere dell’1,7% e il cura persona a fare da locomotiva (+6,7%) assieme alla veterinaria (+6,5% sempre a valori). Sull’altro piatto la perdita “monstre” della patient care, -33,3%, che riporta i consumi medi di questo paniere ai valori pre-pandemici.

 

Farmacia, le stime di fine anno (miliardi di euro e incrementi)

 

Di più, sempre secondo le previsioni di Iqvia, sembra promettere il canale delle farmacie online, che a fine anno dovrebbe arrivare a superare i 940 milioni di fatturato per un incremento del 20,7% sul 2022 (quando il giro d’affari aveva raggiunto i 779 milioni). In questo caso, ha spiegato Claudia Rocco, la crescita è tirata dal paniere degli integratori, che nei primi sette mesi del 2023 hanno messo a segno un incremento del 26,7%, e dai farmaci senza obbligo di ricetta, che nello stesso periodo mostrano una crescita a valori del 25%. Fa addirittura meglio di entrambi la veterinaria, +29,5%, ma l’esiguità della sua quota di mercato (non più del 3% dell’intero canale online) non consente di definirla “trainante”.

 

Farmacie online, l’andamento gennaio-settembre 2023

 

Anche nella farmacia, ha osservato ancora Rocco, la convenienza rimane la carta vincente dell’online: in media, i prezzi delle farmacie digitali sono inferiori a quelli delle farmacie fisiche di oltre il 22%, ma nel caso del parafarmaco (pac) la differenza arriva al 27% e nell’autocura (Otc) addirittura al 31%. Gli effetti sullo scontrino medio sono evidenti: quello delle farmacie online tocca i 50,6 euro, anche per l’incentivo rappresentato in molti casi dalla gratuità della consegna al superamento di un certo valore di spesa, lo scontrino medio della farmacia fisica invece si ferma a 27,7 euro, cioè poco sopra la metà.

 

Prezzi medi, differenze tra farmacie online e offline

 

Oltre ai prezzi, differenziano online o offline anche le categorie (della libera vendita, ovviamente) sulle quali si concentrano gli acquisti: probiotici, oftalmici e prodotti contro il raffreddore occupano il podio delle vendite per quanto concerne il canale fisico; nel digitale, invece ritroviamo soltanto i probiotici nel terzetto di testa (alla seconda piazza, per essere precisi) mentre al primo e terzo posto figurano rispettivamente i prodotti per la cura del viso e i solari. Tendono infine a convergere i prezzi medi del basket: 13,20 euro per l’offline, 14,30 euro per l’online.

Acquisti, le differenze tra fisico e digitale per categorie di prodotto

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