Banca Ifis scende ufficialmente in corsa per l’acquisizione del pacchetto di maggioranza di Farbanca, l’istituto specializzato nel credito alle farmacie che fa capo a Banca Popolare di Vicenza, in liquidazione coatta amministrativa da circa tre anni. In una nota risalente all’altro ieri, il gruppo di specialty finance ha comunicato di aver presentato un’offerta vincolante per il 70,77% di Farbanca, ossia la quota che fa capo alla Popolare di Vicenza (il restante 29,23% è diviso tra 450 piccoli azionisti, in prevalenza farmacisti).
La proposta è stata formalizzata il 10 aprile, termine ultimo per la partecipazione alla terza gara indetta dai commissari liquidatori della banca vicentina per la dismissione di Farbanca. La prima era stata lanciata nel settembre 2017 e si era conclusa a dicembre con la vittoria dei cinesi di New Seres Apennines (gruppo Cefc Energy Company), ma la Banca d’Italia non aveva ratificato la vendita entro la scadenza di legge e l’operazione era saltata.
Quindi, nell’estate 2018, la seconda procedura, che nella primavera successiva ha visto prevalere l’offerta della Banca Popolare di Sondrio (valore 30 milioni di euro). In questo caso, però, sulla cessione è calato lo stop della Banca centrale europea, che a febbraio ha consigliato all’istituto valtellinese di concentrarsi sullo smaltimento dei suoi crediti deteriorati e sul rafforzamento delle strutture di presidio interne. Ora il terzo tentativo di vendita tramite “procedimento competitivo”, che secondo Il Sole 24 Ore vedrebbe tra i soggetti interessati anche il fondo Elliott.
«La nostra offerta, che ha validità 90 giorni» dichiara nella nota di Banca Ifis Luciano Colombini, amministratore delegato dell’istituto «si inquadra nell’ambito del percorso di crescita del nostro gruppo. Da diversi anni Banca Ifis ha maturato una significativa presenza nel settore delle farmacie, sia in termini di mercato sia di credito. La possibile acquisizione di Farbanca offre l’opportunità di consolidare la nostra posizione di leadership nel settore, grazie anche alle potenziali sinergie con Credifarma, operatore finanziario specialistico partecipato da Banca Ifis per il 70% e da Federfarma per il 30%».
Farbanca, fondata nel 1997, ha chiuso il 2019 con un utile netto di 4,1 milioni di euro e crediti verso la clientela pari a circa 598 milioni. Al 31 dicembre, il patrimonio netto ammontava a 65,5 milioni di euro, il CET1 era al 16% e le attività ponderate per il rischio (Rwa) raggiungevano i 409,9 milioni di euro.