Farbanca alla Popolare di Sondrio per 30 milioni di euro, ora il vaglio di Bankitalia

Filiera

Va alla Banca popolare di Sondrio il 70,77% di Farbanca, l’istituto di credito fondato nel 1997 da un consorzio di farmacisti con l’obiettivo di fornire servizi specializzati agli operatori del comparto farmaceutico e sanitario. A ufficializzarlo, nei giorni scorsi, un comunicato della stessa Bps, che subentra nella proprietà delle quote tramite contratto di compravendita con Banca popolare di Vicenza in Liquidazione coatta amministrativa. «Al 30 giugno 2018» recita la nota «Farbanca aveva circa 555 milioni di euro di impieghi e un patrimonio netto di 60,7 milioni, dopo aver conseguito in sei mesi un utile netto di circa 3,1 milioni di euro».

Il costo dell’acquisizione ammonta a 30 milioni di euro, con eventuale aggiustamento in riduzione nel caso di un risultato economico di Farbanca nei primi mesi del 2019 inferiore alle previsioni, oppure di un incremento significativo dello stock di non performing loans (crediti in sofferenza) nei mesi antecedenti il completamento dell’operazione. L’acquisizione presenta impatti contenuti sul profilo di capitale del gruppo Bps: sulla base della situazione al 31 dicembre scorso, la riduzione del CET1 ratio è stimata al di sotto di 20 punti base. Il perfezionamento dell’acquisizione è subordinato al rilascio delle necessarie autorizzazioni di legge da parte delle competenti Autorità (Banca d’Italia).

«Dal punto di vista strategico» conclude la nota «l’operazione costituisce un’opportunità per sviluppare una piattaforma integrata, dedicata a particolari segmenti di clientela, in grado di offrire servizi di incasso e pagamento e prestiti, nonché prodotti di risparmio gestito e assicurativi».

Come si ricorderà, la vendita delle quote di Farbanca appartenenti alla Popolare di Vicenza era già stata conclusa un anno fa con i cinesi di New Seres Apennines (gruppo China Cefc); l’operazione però non ottenne l’autorizzazione formale di Banca d’Italia e così a luglio i commissari liquidatori respinsero l’offerta di New Seres Apennines e pubblicarono l’avviso per l’avvio di un nuovo processo competitivo.

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