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Anche la farmacia dei servizi può fare leva sull’economy 4.0

Filiera

L’economy 4.0 – quella che ha reso Uber la maggiore società al mondo di taxi anche se non possiede neanche una licenza e AirBnB la più grande catena di bed&breakfast senza essere proprietaria di un solo immobile – può dare una mano anche alle farmacie del territorio. E aiutare i titolari a erogare prestazioni infermieristiche senza che debbano assumere infermieri (o disporre degli spazi interni in cui ospitare tali attività), oppure recapitare a domicilio farmaci e dispositivi pur mancando di corrieri o fattorini.

Le esperienze che indicano la strada già ci sono. Si può andare a Torino, dove 150 farmacie clienti o socie di Unifarmanet (la società di servizi informatici di Unifarma) si sono già dotate di Pharma care, una piattaforma per la prenotazione di servizi infermieristici non molto dissimile da Uber: il farmacista che riceve la richiesta del cliente (un ciclo di iniezioni, un prelievo, una medicazione, un catetere) entra nel sistema, apre una domanda (compilando alcuni campi predefiniti: indirizzo dell’utente, giorno/ora della visita eccetera) e lancia la ricerca; la piattaforma seleziona nel proprio database di oltre 700 infermieri (tra Piemonte, Liguria e Val d’Aosta) i nominativi di chi è disponibile in base alla distanza geografica e alla fascia oraria e trasmette la richiesta; il primo che risponde contatta l’utente, definisce i dettagli dell’intervento e conferma la prenotazione.

Prenotazione di servizi infermieristici

«Grazie a un accordo con l’Ipasvi, la Federazione dei collegi degli infermieri» spiega a Pharmacy Scanner Massimo Garzulino, responsabile comunicazione di Pharma digital service, la startup che ha creato Pharma care «tutti gli infermieri che hanno aderito alla piattaforma sono regolarmente iscritti all’albo, sezione liberi professionisti. Ciò significa che l’infermiere viene pagato direttamente dal paziente al termine della prestazione, la farmacia non è coinvolta in alcun modo».  L’adesione alla piattaforma, invece, comporta per il titolare il versamento di un piccolo canone annuo, controbilanciato però dal “fee” che riceve a ogni prenotazione. E dal cross selling che ne discende: «Il sistema» riprende Garzulino «ricorda al farmacista di domandare all’assistito che prenota se è già fornito di tutto il materiale: in caso di iniezioni siringhe, garze, disinfettante eccetera. La sperimentazione che abbiamo condotto tra ottobre 2016 e marzo 2017 in sei farmacie piemontesi ha rivelato che il servizio innesca un apprezzabile incremento delle vendite di questi prodotti».

La sperimentazione ha anche dimostrato l’esistenza di una domanda potenziale di non indifferente rilevanza. Tanto che la stima è di raggiungere per la fine dell’anno 500 farmacie di Unifarmanet e arrivare a una media di tremila prestazioni infermieristiche erogate al mese, su un menù di 38 tipologie d’intervento. In attesa di allargare la piattaforma anche a fisioterapisti, podologi e altre figure. «E a prenotare saranno sempre e solo le farmacie» avverte Garzulino «perché la piattaforma non prevede un accesso lato cliente: per ovvi motivi, abbiamo preferito che il sistema di prenotazione fosse gestito esclusivamente da un professionista della salute».

Da Torino a Palermo, dove le opportunità dell’economy 4.0 entrano in farmacia per agevolare la consegna domiciliare dei farmaci. La piattaforma che traduce in realtà un servizio altrimenti impraticabile per la maggior parte dei titolari si chiama Pharmap e nasce dall’intuizione di tre giovani palermitani, che hanno messo a punto l’applicativo e hanno fondato una startup per promuoverlo.

Recapito a domicilio via app

Anche in questo caso Uber è il paradigma: il cliente (che ha scaricato l’app sul proprio smartphone o si è collegato al portale internet) sceglie la farmacia di fiducia, effettua l’ordine (anche con ricetta) e riceve i prodotti, recapitati a casa entro 45 minuti al massimo da uno dei corrieri di Pharmap. Il servizio, scaturito da una joint venture tra la startup siciliana e Federfarma Palermo, si rivolge a tutti (non solo fasce disagiate ma anche persone che semplicemente non hanno tempo di passare in farmacia) e sarà attivo da settembre, a titolo gratuito fino alla fine dell’anno e poi a pagamento (ma con alcune esenzioni). «Con questa operazione» ha spiegato il presidente di Federfarma Palermo, Roberto Tobia, nella conferenza stampa organizzata per presentare il progetto «rispondiamo alle piattaforme di e-commerce che vorrebbero spingerci a pericolose competizioni commerciali». L’economy 4.0 non è una prerogativa soltanto loro.

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