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Dr.Max, secondo rumors si valuta taglio di una decina di farmacie non organiche al perimetro

Filiera

Dr.Max Italia starebbe valutando la cessione di una decina delle farmacie acquisite da Value Farma e Neo Apotek tra l’estate e l’autunno dell’anno scorso. La voce arriva da fonti di mercato consultate da Pharmacy Scanner, secondo le quali il gruppo avrebbe compiuto nelle settimane passate alcune esplorazioni alla ricerca di soggetti interessati ad acquistare. Dietro, secondo questi rumors, ci sarebbe soltanto una razionalizzazione del perimetro della catena, con la dismissione delle filiali rilevate più di recente che non soddisfano i requisiti dell’insegna. Si tratterebbe, in sostanza, di farmacie dal fatturato ridotto (attorno al milione di euro o meno) e per così dire “isolate” rispetto ai centri di gravità della rete: tra queste, almeno una in Sicilia e forse quattro o cinque in Lombardia.

Contattato da Pharmacy Scanner per un commento, il gruppo ha smentito i rumors di mercato. «All’interno della rete Dr. Max ci sono alcune farmacie che non sono completamente allineate ai nostri standard aziendali» riferisce un portavoce della società «ma in questo momento non siamo intenzionati a vendere. Qualora dovessero emergere offerte veramente irrinunciabili le valuteremo, ma al momento non ci sono piani di vendita».

Come si ricorderà, Dr.Max aveva acquisito nel novembre scorso le 130 farmacie di Neo Apotek dopo una travagliata trattativa nella quale le due parti si erano trovate a lungo distanti (tra le altre cose) proprio sul numero delle farmacie da rilevare. Ai primi di ottobre, invece, risale l’acquisizione delle sette farmacie di Value Farma, società del fondo inglese di private equity Blixt Group. Come aveva riferito in un’intervista a Pharmacy Scanner il ceo di Dr.Max, Alessandro Urbani, il gruppo aveva avviato nell’aprile scorso l’integrazione operativa delle farmacie acquisite da Neo Apotek con l’obiettivo di completarla entro la fine dell’anno; delle sette ex Value Farma, invece, due dovrebbero essere state già brandizzate e altre tre lo saranno nella seconda parte del 2024. «A seguire le rimanenti due».

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