Douglas chiude 500 punti vendita in Europa, 100 in Italia, e investe sull’online

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Douglas, la più importante insegna della profumeria internazionale, si appresterebbe a chiudere nei prossimi due anni più di un quinto dei suoi 2.400 punti vendita in Europa, per la maggior parte in Italia e Spagna. Nel nostro Paese, in particolare, i tagli dovrebbero riguardare un centinaio di negozi (sui 500 distribuiti per lo Stivale), con le prime chiusure già scattate nei giorni scorsi secondo quanto riferisce Il Sole 24 Ore.

Anche se il pensiero corre subito a covid, la decisione del gruppo tedesco di riorganizzazione la propria rete retail è soltanto in parte effetto della pandemia. Nel 2020, infatti, la catena ha risentito della crisi ma meno di altri: nell’anno fiscale che si è concluso a settembre le vendite sono calate “soltanto” del 6,4% (in Italia il canale profumeria ha lasciato nel 2020 il 27%), anche se il risultato operativo mostra una contrazione nettamente maggiore (-17%).

La verità però è che i tagli sono anche l’effetto di numeri e prospettive dell’e-commerce: nell’anno fiscale le vendite online di Douglas sono cresciute del 41% e hanno superato gli 820 milioni di euro, ma nell’anno solare – compresa quindi la stagione natalizia 2020 – il giro d’affari ha superato il miliardo di euro, ossia un terzo circa del sell out complessivo. La pandemia ha senz’altro soffiato su questi numeri, ma è anche vero che il gruppo lavora da tempo alla digitalizzazione e ormai deve all’e-commerce il 25% delle vendite in Europa e il 40% di quelle in Germania.

La catena, in ogni caso, conferma i progetti di riorganizzazione ma non i numeri riportati dalla stampa. «Quest’estate» hanno dichiarato fonti della catena «abbiamo annunciato che, nell’ambito delle nostre strategie aziendali e sullo sfondo di uno scenario mutato a causa della pandemia, avremmo ristrutturato la nostra rete di negozi. Ma le scelte finali non sono ancora state prese». Secondo diverse fonti, invece, buona parte delle decisioni sarebbe già stata presa e i tagli si concentreranno sui punti vendita dei centri minori, mentre i flasgship store delle metropoliti e delle grandi città turistiche verranno preservati e integrati nell’ecosistema digitale cui sta lavorando Douglas.

Comunque vadano le cose, in Germania le farmacie seguono gli sviluppi con estrema attenzione: negli ultimi mesi infatti il portale tedesco di Douglas per l’e-commerce propone prodotti e marche del beauty solitamente venduti in esclusiva nelle farmacie. Secondo quanto riferisce la rivista Apotheke Adhoc, si tratterebbe di brand (Mylan, Stada, Vichy, La Roche-Posay) che la catena di profumeria riesce a procurarsi grazzie ad Apo-Rot, una farmacia online tedesca che DocMorris ha acquistato un paio di anni fa. Le imprese interessate hanno subito cercato di ritirare i loro prodotti, ma il timore che che nell’online Douglas possa diventare un concorrente temibile per il mercato del dermocosmetico in farmacia.

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