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Distribuzione moderna, +8,3% a valori nel 2023 ma solo grazie all’inflazione. Nei volumi -1,7%

Extracanale

La distribuzione moderna termina il 2023 con vendite in crescita ma soltanto a valori e non a volumi, quindi per merito principale dell’inflazione. È il consuntivo proposto da Repubblica Affari&Finanza in base all’ultimo aggiornamento di NielsenIQ: il giro d’affari del mass market, è la sintesi, è cresciuto nell’ultimo anno dell’8,3%, a fronte però di consumi – espressi in confezioni vendute – che calano dell’1,7%. Tra i panieri che alimentano la contrazione il cura persona – dove gdo e farmacia sono concorrenti – che in un anno perde a volumi il 2,3%, e il pet che lascia lo 0,9% appena (a valori, invece, le due categorie guadagnano rispettivamente il 6 e il 15%).

La corca dei prezzi, osserva ancora NielsenIQ, tende a raffreddarsi e dopo il picco della prima metà del 2023 (+16% a febbraio) la curva si è progressivamente appiattita nell’ultimo trimestre dell’anno, quando non a caso i volumi sono tornati in positivo. I consumatori, dal canto loro, per far fronte all’inflazione hanno sostituito i prodotti di marca con analoghi delle marche private, ossia i “generici” del Largo consumo. La mdd ha visto crescere i volumi del 3,8% e le vendite a valore del 12,8%, mentre tra le singole linee la fascia primo prezzo ha registrato l’aumento più significativo, +23,9%, mentre i prodotti dedicati a salute e benessere hanno segnato +2,1%.

I supermercati si confermano il canale del mass market di maggior successo con una quota del 37,7%, discount e drugstore sono cresciuti rispettivamente dell’8,9% e 11,4%, favoriti dalla ricerca di convenienza delle famiglie.

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