Da Walmart il concept del supermarket ai tempi di covid. E’ un addio ai percorsi predefiniti stile “Autogrill”
Corridoi ariosi e sgombri di ogni genere di espositore. Assortimento dalla massima leggibilità, per trovare al primo colpo d’occhio quello che si cerca. Reparti ben ordinati e separati, senza le tradizionali commistioni da category. Corsie e scaffali, infine, numerati e segnalati come il padiglione di una fiera, per consentire al cliente di muoversi tra i corridoi con la mappa del punto vendita sul proprio smartphone. Sono le novità salienti del nuovo concept di supermercato lanciato nei giorni scorsi da Walmart, l’insegna della gdo più grande al mondo con circa 11.500 negozi in 27 Paesi.
I piani prevedono la conversione entro la fine dell’anno di 200 punti vendita, tutti negli Usa, ai quali dovrebbero aggiungersene altri 800 nel 2021. Si tratta insomma di un restyling che riguarderà soltanto il consumatore americano, ma dare un’occhiata ai punti chiave del progetto è cosa che conviene anche a chi fa retail da questa parte dell’Atlantico, farmacie e farmacisti compresi. Perché ciò che inventa Walmart diventa quasi sempre fonte d’ispirazione per la gdo di casa nostra (e quindi c’è la probabilità che tra breve il concept trovi imitatori alle nostre latitudini) e poi perché si tratta del primo ponderato tentativo di riprogettare il supermercato per adeguarlo ai nuovi comportamenti di consumo originati dall’emergenza covid.
Negli Usa, lo sappiamo, l’epidemia e i suoi lutti hanno originato comportamenti da “shopping di guerra” che si osservano anche in Italia: scarseggia voglia di indugiare tra corsie e scaffali, crescono le famiglie che si convertono alla sicurezza e comodità dell’online (negli Usa, ad agosto le vendite a distanza sono cresciute del 40%). Walmart ha deciso allora di assecondare questi comportamenti con una riprogettazione radicale degli spazi.
La prima evidenza riguarda le corsie, che si allargano ma soprattutto si svuotano: diventa più facile rispettare le distanze di sicurezza, spariscono cartelli e cestoni delle offerte. Ma la novità più appariscente riguarda la segnaletica: i pannelli che evidenziano le corsie non soltanto si ingrandiscono, ma acquisiscono una numerazione topografica e guadagnano ulteriore leggibilità da un’attenta razionalizzazione delle categorie merceologiche.
La segnaletica si rivolge espressamente al consumatore omnichannel e a chi di questi tempi apprezza l’esperienza digitale per praticità e comodità. La numerazione di scaffali e corsie, infatti, agevola la navigazione del punto vendita da parte dei possessori dell’app di Walmart, che tra le sue funzioni comprende una mappa virtuale con cui raggiungere più velocemente corridoi, scaffali e prodotti desiderati. All’ingresso, poi, una cartellonistica nettamente più leggibile di quella che di solito incontriamo nei centri commerciali italiani (a volte, si fa fatica già a trovare il fatidico adesivo “Voi siete qui”) aiuta subito il visitatore a orientarsi. Fanno altrettanto un’abbondante corredo di cartelli di testata e un’esposizione dei prodotti ordinata e di facile leggibilità
Il nuovo concept, in sostanza, sancisce il superamento della vecchia logica dei percorsi obbligati stile “Autogrill” per lasciare libero il cliente di costruirsi i propri percorsi e soprattutto scegliere la propria velocità di marcia, ossia l’acquisto veloce (dei prodotti con i quali già c’è familiarità, per esempio) oppure quello riflessivo. E se chi acquista vuole prima provare (un prodotto elettronico o una bicicletta, per esempio), nessun problema: lo si può fare in un’area dedicata senza essere d’intralcio a chi gira per le corsie.
Il ricorso alla tecnologia digitale, poi, non si ferma certo all’app. Alle casse, terminali tipo “scan&go” consentono di passare la spesa e pagare in modo totalmente contactless. E nel parcheggio un’area dedicata al click&collect, con corsie riservate e carico della merce in loco, assicura un ritiro rapido di quanto acquistato via internet (sul sito del gruppo).