Il 52% dei consumatori europei dichiara che quando compra cerca prodotti dagli imballaggi “eco-friendly”: in particolare, l’attenzione è rivolta soprattutto alla riutilizzabilità (39%), alla compostabilità (37%) e alla riciclabilità (36%) del packaging. In questa tensione verso la sostenibilità, gli italiani sono quelli che mostrano la sensibilità più spiccata: in una ricerca condotta in quatttro Paesi – oltre al nostro Regno Unito, Germania e Francia – ci affermiamo come coloro che si mostrano più preoccupati dell’impatto ambientale delle nostre abitudini (90% degli intervistati, contro l’83% di Uk e l’86 % di Germania e Francia).
I dati arrivano dall’indagine “Consumatori, cosmetica & packaging”, presentata lo scorso 28 ottobre a Ecomondo, la fiera riminese della transizione ecologica. Realizzata dall’Osservatorio per l’innovazione del packaging dell’Università di Bologna per conto di Cosmetica Italia, la ricerca è di fatto una meta-analisi, ossia una sintesi di più studi aggregati sulla base di raffronti statistici e verifiche quantitative. L’evidenza di fondo è che i consumatori chiedono prodotti sempre più sostenibili ed ecocompatibili e l’imballaggio è una componente essenziale di questa vocazione: l’eccesso di rifiuti è avvertito come un problema da una fetta crescente di shopper, che avvertono il bisogno di fare la loro parte nella tutela dell’ambiente e si aspettano che le aziende facciano lo stesso.
Alcuni dati danno conto della tendenza: tra giugno 2019 e giugno 2020 i prodotti con certificazione Ecolabel – il marchio Ue della qualità ecologica che contraddistingue i prodotti dal ridotto impatto ambientale – hanno visto crescere le vendite dell’8,2% rispetto ai 12 mesi precedenti; i prodotti con un “claim green” in etichetta, invece, fanno registrare consumi in aumento del 5,5%. Per quanto riguarda il settore del beauty, il 75% delle donne americane di età compresa fra i 18 e i 34 anni ha dichiarato che l’acquisto di cosmetici sostenibili è molto importante per loro, mentre più della metà (61%) e in particolare più di due millennials su tre dichiara di leggere in etichetta gli ingredienti prima di fare un acquisto. Come già detto, gli italiani non sono da meno: il 14% dei nostri connazionali dichiara di avere smesso di acquistare un prodotto negli ultimi sei mesi a causa di una confezione che non presentava elementi di sostenibilità. E più della metà ha dichiarato che potrebbe farlo nel prossimo futuro.
Il consumatore di casa nostra, in particolare, chiede che sull’etichetta dei prodotti sia indicato come riciclare la confezione (81%), che sia riportata la percentuale di materie prime provenienti da fonti rinnovabili (75%), che siano presenti indicazioni quantità di plastica ridotta nel repackaging del prodotto (70%), che sia specificata la quantità di Co2 risparmiata nella produzione (61%) e infine che vengano comunicate le azioni e intraprese dal produttore per la tutela dell’ambiente.
Per quanto concerne la cosmetica, il 68% degli italiani afferma di essere più consapevole rispetto a 5 anni fa dei materiali utilizzati per il packaging e sostiene che tra le soluzioni da adottare per un packaging sostenibile dal punto di vista ambientale ci sono il refill (ossia il riempimento di contenitori che il consumatore si porta da casa), l’ottimizzazione del design delle confezioni e infine la rivalutazione dei processi di lavorazione e finitura. «L’intera filiera della cosmetica» ha dichiarato Matteo Locatelli, vicepresidente di Cosmetica Italia «è inevitabilmente coinvolta, in ogni suo singolo ingranaggio, nella sfida verso la sostenibilità. In questo contesto, è tutt’altro che secondaria sviluppare una capacità di comunicazione che sappia dare valore alle nostre azioni. Anzi, sempre più l’attenzione verso il consumatore si traduce in una informazione corretta, le cui dichiarazioni siano sostenute da prove adeguate e verificabili».