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Cosmetica Italia, nel 2022 mercato in farmacia +4,8%. Ma l’e-commerce è cresciuto del 13,4%

Mercato

Il mercato della cosmetica in farmacia termina il 2022 con un incremento a valori di quasi il 5% e mira a chiudere il primo semestre di quest’anno con un’altra crescita, di tre punti abbondanti. È il preconsuntivo offerto dalla consueta indagine congiunturale d’inizio anno che Cosmetica Italia ha presentato giovedì (16 febbraio) a stampa e aziende associate. Nell’insieme, i numeri suggeriscono una sorta di «effervescenza distributiva» (per usare le parole di Gian Andrea Positano, responsabile del Centro studi dell’organizzazione di categoria) che ricorda altri momenti topici, come un ventennio fa l’arrivo dei monomarca: «Il percorso di acquisto del beauty si evolve sempre più in una dimensione multicanale» ha osservato «e così, accanto al consolidamento del canale online, il 2022 ha visto il ritorno dei consumatori nei punti vendita fisici. Ci sono quindi ampie opportunità per creare esperienze di acquisto coinvolgenti che facciano perno anche sugli strumenti digitali».

 

Mercato cosmetico, il preconsuntivo 2022 e le stime per il 2023

 

Il comparto chiude il 2022 con un fatturato che a livello nazionale supera gli 11 miliardi di euro, per un incremento di quasi il 9% sul 2021. Le vendite in farmacia contribuiscono alla crescita con un balzo del 4,8%, che porta al 16,9% la quota di mercato del canale, ma i format della parte alta della classifica fanno meglio (vedi sopra): la gdo, che contribuisce al giro d’affari del comparto per il 42,5%, cresce nel 2022 dell’8,2%; la profumeria (quota di mercato 18,9%) mette a segno un incremento del 16,5% e l’e-commerce (8,5%, la metà circa della quota della farmacia) fa un balzo del 13,4%.

Replicano le stesse grandezze le stime per il 2023: secondo Cosmetica Italia, la farmacia dovrebbe crescere nel primo semestre del 3,2%, il mass market del 5,1%. Progressione a doppia cifra, invece, per profumeria ed e-commerce, che nella prima metà dell’anno dovrebbero mettere a segno un incremento dell’11 e del 12% rispettivamente.

«I dati confermano la reattività dell’industria cosmetica italiana nel contenimento dei prezzi in questo pesante contesto inflattivo pesante» commenta Benedetto Lavino, presidente di Cosmetica Italia «resta poi fondamentale la costante propensione all’investimento sulle leve strategiche, che hanno consentito al settore di superare i livelli di fatturato pre-pandemia». Quanto poi alle differenze di passo tra farmacia e altri canali, si tratta soltanto di un processo di normalizzazione dopo gli squilibri del periodo pandemico. «Nel 2020-2021 la farmacia ha fatto nettamente meglio di altri, anche perché non ha chiuso durante il lockdown» spiega Positano a Pharmacy Scanner «ora profumeria e gli altri format stanno recuperando. Nel caso della profumeria, poi, l’incremento a valori si spiega anche con un aumento dei prezzi che è stato possibile per la sua immagine di canale “premium”».

«I numeri della farmacia vanno letti in prospettiva» è l’opinione anche di Luigi Corvi, presidente del Gruppo cosmetici in farmacia di Cosmetica Italia «la profumeria recupera le perdite arrecate dalla pandemia e per di più nei segmenti che le appartengono storicamente. La cosmetica in farmacia, dal canto suo, conferma la resilienza che la contraddistingue: nel 2022 le aziende produttrici hanno ribaltato sul consumatore una quota estremamente ridotta degli aumenti da inflazione, in queste prime settimane del 2023 qualche rincaro c’è stato ma rimane poca cosa rispetto alla redditività».

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