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Cosmetica in farmacia, nel 2018 crescita in rallentamento ma sempre viva

Mercato

ll giro d’affari del cosmetico in farmacia chiude la prima metà del 2018 in crescita dell’1,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e promette di arrivare a fine dicembre con un incremento dell’1,5%. E’ la stima proveniente dalla consueta indagine congiunturale con cui Cosmetica Italia, l’associazione che rappresenta le aziende del beauty, fotografa tendenze e andamenti del comparto al giro di boa dell’anno in corso. Nel suo insieme, dicono i dati, il fatturato del settore dovrebbe crescere nel 2018 del 4,5% e arrivare attorno agli 11,5 miliardi di euro. A fare da locomotiva, ancora una volta, le esportazioni, che promettono una crescita di otto punti percentuali e un valore – sempre a fine anno – prossimo ai 5 miliardi di euro.

Per quanto concerne il mercato interno, l’indagine conferma la ripresa dei canali professionali già evidenziata negli ultimi esercizi. Grazie anche all’investimento delle imprese, le stime prevedono a fine anno una crescita del 2,5% per i centri estetici e dell’1,8% per l’acconciatura professionale. Positivi, ma più contenuti, gli incrementi stimati per il canale farmacia (+1,5%) e per la grande distribuzione (+1%), che comunque copre più del 41% del mercato cosmetico nazionale. Pressoché invariati, invece, gli incrementi di erboristerie (+0,5%) e profumerie (+0,5%), mentre continuano a correre i fatturati delle vendite dirette, che dovrebbero chiudere a fine anno con un +12% grazie al forte dinamismo delle vendite online.

 

 

L’analisi di dettaglio che a proposito del canale farmacia arriva dall’indagine, in particolare, insiste sulle sottili incertezze che affliggono una crescita dei fatturati in progressivo rallenty. «Si tratta di segnali» avverte il rapporto «legati non solo alla rimodulazione delle opzioni di acquisto, che hanno inciso più sui volumi che sui valori, ma anche a una serie di cambiamenti nello scenario del canale che sicuramente ne condizionano l’evoluzione: si pensi agli effetti del decreto concorrenza, ai nuovi orientamenti del Ministero e, a puro titolo episodico, agli effetti di una stagione con poche allergie, che notoriamente rallentano gli ingressi».

Le previsioni, così, riferiscono di un giro d’affari che a fine anno dovrebbe sfiorare i due miliardi di euro, valore che avvicinerebbe ulteriormente la farmacia alle profumerie, che detengono da oltre 50 anni la piazza d’onore nella classifica dei canali di vendita ma quest’anno dovrebbero chiudere con un trend quasi invariato.

In questo scenario ricco di incognite, peraltro, le imprese specializzate nel canale farmacia si dimostrano ancora una volta molto attente ai cambiamenti in corso: gli imprenditori, assicura Cosmetica Italia, confermano il proprio impegno di affiancare il farmacista e la sua crescita imprenditoriale, anche con un occhio di riguardo nei confronti della dermocosmesi, nonostante non si avverta ancora tra i titolari una sensibilità omogeneamente diffusa. Imprese e farmacisti sono sempre più orientati a lavorare sinergicamente sull’identità della farmacia, sul posizionamento e sulla caratterizzazione dei suoi clienti. L’intenzione, in particolare, rimane quella di lavorare e valorizzare quegli elementi, come la fiducia, che i consumatori riconoscono al canale per i suoi livelli di affidabilità, specializzazione e cura dei servizi. «Anche se i numeri disegnano una crescita che tende a rallentare per colpa principalmente del calo degli ingressi» è il commento finale di Stefano Fatelli, presidente del Gruppo cosmetici in farmacia di Cosmetica Italia «i dati dicono che la farmacia si divide in tre grandi mondi: l’etico, il dermocosmetico e l’integratore. La nostra convinzione è che il dermocosmetico sarà negli anni a venire un perno soprattutto per le farmacie indipendenti, che grazie ai suoi prodotti avranno sempre storie diverse da raccontare al paziente. In questa prospettiva, le tendenze che si prospettano in quest’anno per il mercato del cosmetico in farmacia rimangono un segnale importante».

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