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Cosmetica, il green continua a crescere e la farmacia ne approfitta più di altri

Mercato

Ben più di una moda passeggera, il “go green” è un trend ormai consolidato anche nel settore cosmetico, che cresce, si diversifica e coinvolge fasce sempre più ampie di consumatori. L’Indagine Congiunturale con cui Cosmetica Italia (l’associazione nazionale delle aziende beauty) cattura semestralmente orientamenti e tendenze dei consumatori ha evidenziato, dati alla mano, per questa prima parte del 2018, un valore sempre crescente del naturale. Presentata il 19 luglio durante la conferenza stampa di Cosmetica Italia, l’indagine calcola in 1.100 milioni di euro il fatturato del cosmetico green, pari al 9,5% del giro d’affari totale del comparto: valori che saltano immediatamente all’occhio, come sostiene Gian Andrea Positano, direttore del Centro studi di Cosmetica Italia. «Oltre al valore totale del green» avverte «meritano una lettura anche le categorie di prodotto: i cosmetici per il corpo fanno il 25%, la cura del viso il 18%, l’igiene corpo il 17% e i profumi l’11%. Da segnalare anche il 7% dei prodotti per capelli e cuoio capelluto oltre al trucco viso: è la conferma che quella “green” è una tendenza trasversale, che quindi non coinvolge solo alcuni particolari segmenti ma tende a espandersi a macchia d’olio di anno in anno coinvolgendo tutti i settori della cosmetica».

 

 

E la farmacia? Rispetto all’indagine semestrale precedente, la farmacia rimane al terzo posto nella classifica per canale dei fatturati green, dopo monomarca (47,1) ed erboristeria (21,2); queste due tipologie di punto vendita, però, denunciano un trend in contrazione, mentre la farmacia evidenzia un incremento interessante (da 12,4 a 12,9%). Secondo Positano, i dati fotografano una realtà in mutamento: «Se da un lato appare evidente che i consumatori esprimono sempre più interesse verso tutto il mondo del “naturale e del verde”, è anche vero che l’attenzione si distribuisce su diversi canali e non più sulle sole erboristerie come era in passato. In particolare, in farmacia così come in erboristeria, si concentra quella fascia di utenza che privilegia le vendite assistite e “consigliate”». Questa tendenza sembrerebbe quindi volgere a favore del canale farmacia, sempre che «la farmacia insista sui propri punti di forza per consolidarsi anche su questo specifico segmento di vendita, oltre che approfondire l’offerta delle categorie prodotto maggiormente richieste dal consumatore orientato al naturale».

 

 

Ma cosa cerca davvero il consumatore green? Dall’Indagine Delphi condotta dall’Istituto Piepoli per Cosmetica Italia, presentata anch’essa in occasione della conferenza stampa del 19 luglio, emerge una fetta sempre più consistente di consumatori interessati non soltanto ai principi attivi e agli “ingredienti” dei cosmetici, ma anche «alla sostenibilità della filiera e alla dimensione ecologica dell’intero processo produttivo» come recita lo studio. Un trend, quindi, che coinvolge tre dimensioni: l’origine dei prodotti e dei loro componenti; la sostenibilità certificata del processo produttivo e la riciclabilità del packaging. Dal momento che il target dei cosmetici green è tendenzialmente molto attento, preparato e anche alquanto “diffidente”, è evidente la sfida cui sono chiamate le aziende del settore. Sfida che, come afferma Positano, rappresenta anche una forte opportunità di crescita e innovazione: «Il tema della sostenibilità è uno dei terreni di confronto principali per le aziende cosmetiche e un fattore di successo in grado di incrementare la competitività e l’innovazione aziendale, oltre che la reputazione. Ecco perché per le aziende del settore cosmetico investire sulla sostenibilità sta diventando un imperativo: si tratta di un impegno che ripaga sia in termini di benefici economici (per esempio, il miglioramento delle prestazioni ambientali), sia in termini reputazionali». E la conferma arriva anche dai numeri: «oltre 7 consumatori italiani su 10» dicono le indagini «ritengono che la produzione sostenibile e attenta all’ambiente e ai vincoli etici guiderà lo sviluppo della cosmetica nei prossimi 10 anni».

Giulia Capotorto

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