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Cef – La Farmacia Italiana conta già 236 adesioni. E presenta ai soci la sua strategia di brand awareness

Filiera

Sono già 236 gli esercizi aderenti al network Cef – La Farmacia Italiana, varato nel novembre scorso con l’inaugurazione del flagship store di Piantedo, in provincia di Sondrio. E’ l’aggiornamento fornito nel corso della convention che venerdì scorso – 28 aprile – ha chiamato a raccolta i soci della nuova rete e di +bene, l’altra “virtual chain” di Cef. La maggior parte delle adesioni arrivano da farmacie che già erano affiliate a quest’ultima catena oppure stavano in FarmaciaINsieme, il network “light” della cooperativa, però tra i nuovi iscritti figura anche qualche new entry. E parallelamente crescono anche le conversioni al format: sono una ventina le farmacie in “ristrutturazione” per vestire il concept del network e una quarantina quelle che hanno adottato category e lay out interno.

Ma la vera notizia è un’altra: con le ultime adesioni, Cef – La Farmacia Italiana balza al secondo posto nella classifica delle insegne della distribuzione farmaceutica, a poca distanza da Lloyds che mantiene il primato con i suoi 260 punti vendita. «Conquistare così velocemente il podio è motivo di grande soddisfazione» commenta a Pharmacy Scanner Maria Antonietta Iacovaccio, direttore Retail di Cef «vuol dire che il progetto funziona e convince. E’ anche merito del format della nuova rete, cui abbiamo voluto conferire la massima flessibilità per adattarsi ai diversi cluster di farmacia, sia per dimensioni sia per tipologia: esercizi di proprietà, comunali (la cooperativa è socio di maggioranza della bresciana Farcom, ndr) e indipendenti affiliate».

Esemplifica l’adattabilità il progetto relativo alla ristrutturazione dell’Antica Farmacia San Giovanni di Roma, che è stato presentato nel corso della convention: l’esercizio, di proprietà della cooperativa, ha una superficie commerciale di 58 mq ed è stato quindi vestito con la versione “small” del format, dove il bianco prevale sul blu (i due colori chiave del concept) e la luminosità dell’ambiente compensa gli spazi ridotti.

 

Il rendering del progetto per la ristrutturazione dell’Antica Farmacia San Giovanni di Roma, uno degli esercizi di proprietà di Cef. Il format è stato adattato alle dimensioni contenute della farmacia, di 58 mq: il bianco prevale sul blu, i due colori portanti del concept, e la luminosità compensa gli spazi ridotti.

 

La stessa flessibilità caratterizza la configurazione dell’insegna, che può essere declinata in varie formule a seconda che si tratti di farmacia di proprietà, di farmacia comunale o di farmacia indipendente che preferisce preservare la propria identità, affiancando al proprio nome il logo Cef – La Farmacia Italiana.

 

 

L’obiettivo in tutti i casi è di accrescere la notorietà del brand: insegna, marca privata, fidelity card (già ribrandizzata “Cefedeltà” e sottoscritta da 177 farmacie del network), app, shopper, segnaletica covid da terra e comunicazione in store riportano tutti il logo del network, che di fatto si configura come un vero e proprio marchio ombrello.

 

Brand awareness: shopper e comunicazione in e out store

 

Obbedisce alla stessa strategia la progressiva integrazione delle due reti +bene e FarmaciaINsieme nel network Cef – La Farmacia Italiana, attraverso un classico percorso di rebranding della durata di un paio di anni. Ai soci che hanno preso parte alla convention, la transizione a tappe è stata esemplificata con l’evoluzione grafica del volantino di rete: prima la comparsa del logo C+, quindi le bande di colore blu, poi l’apparizione per esteso del logo Cef e infine il passaggio definitivo al nuovo marchio.

Brand evolution, da +bene a Cef – La Farmacia Italiana

 

«Il consolidamento dei nostri tre circuiti in un unico network con il marchio Cef» conclude Iacovaccio «risponde al nuovo modo di pensare del cliente-paziente, che sempre più spesso estende la propria fiducia dal prodotto al distributore e viceversa quando condividono lo stesso brand e la stessa proposta di valore. Marca privata e insegna, in altre parole, sono ormai agli occhi del cliente parti di un ecosistema che trova la sua riconoscibilità nel marchio e che genera fiducia per la sua capacità globale di fornire risposte. Anche nel mondo della farmacia».

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