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C’è anche Google ad aiutare le farmacie che vogliono spalmare meglio gli accessi per ridurre code e affollamenti

Filiera

Orari allungati, locker, ritiri differiti in fasce orarie dedicate, recapito a casa. Sono parecchie le soluzioni che – nella prima ondata pandemica e ora anche nella seconda – i titolari hanno escogitato per ridurre affollamenti e code in farmacia. Si rassicura chi lavora al banco e si rasserenano i clienti più apprensivi, quelli che quando dalla porta vedono dentro più di due persone rimangono indecisi sulla soglia per alcuni istanti. Da qualche settimana però, c’è anche un altro strumento che può aiutare le farmacie a gestire meglio il proprio traffico: lo fornisce Google ed è la “summa” di due servizi ben noti da tempo, Google Maps (l’applicativo per la navigazione) e Google My Business, che “scheda” scheda gratuitamente aziende e imprese del retail. Finora, quando in Maps si digitava il nome della farmacia, l’app restituiva il percorso da coprire per raggiungerla e la scheda del punto vendita con le informazioni basiche: indirizzo stradale, orari di apertura, telefono, eventuale sito internet e un grafico a barre con gli orari di punta, cioè le fasce più frequentate. La novità è che da un mese circa questo grafico segnala in tempo reale il traffico della fascia oraria corrente, consentendo così all’utente di scegliere il momento migliore.

 

Per mostrare le nuove funzioni di Google Maps abbiamo scelto le farmacie comunali Lloyds di Milano. Quella che appare sopra a sinistra è la scheda My Business della sede n.60, periferia sud del capoluogo. In basso, si nota l’istogramma che dà conto dei flussi di traffico del giovedì nelle diverse fasce orarie. Un alert in rosso segnala che nell’intervallo corrente (cioè quando è stata consultata l’app) il traffico nella farmacia è inferiore al solito.

 

Per fornire questi dati Google non ha bisogno di costose indagini demoscopiche o di “mistery shopper” inviati in incognito nei punti vendita per contare i clienti. Le basta geolocalizzare gli utenti che possiedono uno smartphone con Maps: quando vediamo la nostra posizione sulla mappa, Google la vede asieme a noi (anche se la nostra identità rimane anonima); le basta contare quanti puntini ci sono in una certa farmacia in una data ora – e poi in quella successiva, e in quella dopo ancora – e il gioco è fatto.

 

Altri duee esempi del monitoraggio in tempo reale che Google Maps effettua sul traffico in farmacia. A sinistra, la scheda Google My Business della farmacia Lloyds n.13: nella fascia corrente (quando è stata effettuata l’interrogazione) risulta più affollata del normale. A destra, Google permette di consultare i flussi di traffico medi anche negli altri giorni della settimana: farmacia n.43, il lunedì la fascia delle 17 è solitamente tra le più affollate.

 

Le potenzialità della piattaforma di geolocalizzazione targata Google sono enormi e il pubblico americano ne ha ricevuto un assaggio proprio nei giorni scorsi, quando la società di Mountain View ha diffuso alla stampa un prospetto che elenca per i più importanti canali del retail le fasce orarie più e meno frequentate: nel caso dei caffè, il momento peggiore per consumare è il sabato dalle 10, il migliore il martedì dalle 16; al ristorante, invece, meglio non andare il venerdì dalle 18, mentre il momento di minore traffico è il martedì dalle 15; i supermercati, invece, vanno evitati il sabato dalle 12 alle 15 ed è consigliabile preferire il lunedì dalle 20. Ci sono anche le farmacie, per le quali Google sconsiglia la visita al veenrdì dalle 15 e caldeggia invece il lunedì dalle 9. Ma come detto, stiamo parlando di Stati Uniti.

 

Non risulta che Google abbia fornito dati dello stesso genere per le farmacie italiane, ma già basta quello che appare nella scheda My Business delle singole farmacie. Il farmacista che vuole “spalmare” meglio il proprio traffico sull’intero orario di apertura può stampare l’istogramma e appenderlo all’ingresso o al banco, per segnalare ai clienti le ore della giornata meno intasate o i momenti di picco; oppure, può indirizzare i clienti sulla propria scheda Google My Business, perché consultino l’istogramma del traffico prima di recarsi in farmacia. Ma sono solo due esempi.

Le stesse informazioni, poi, il gruppo le utilizza per un altro servizio, Google Trends, che misura le variazioni di traffico nei principali luoghi sociali della quotidianità: dal 2 ottobre al 13 novembre, per esempio, le frequenze di ristoranti, bar, centri commerciali, musei, biblioteche e cinema sono calate del 39% rispetto al periodo precovid 3 gennaio-6 febbraio. Va meglio al cluster che raggruppa farmacie, parafarmacie, supermercati, alimentari, specialità gastronomiche e altro, che nello stesso intervallo perde soltanto il 3%. Ma non in tutte le Regioni: in Lombardia gli ingressi in farmacie, alimentari &c. calano del 15%, in Val d’Aosta addirittura del 20%. Al capo opposto Sardegna e Friuli Venezia Giulia, che invece fanno registrare incrementi del 4 e del 7% rispettivamente.
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C’è di che consolarsi, almeno al momento: sempre secondo Google Trends, il calo degli ingressi in alimentari e farmacier egistrato ad aprile aveva toccato minimi addirittura del 34%.

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