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Amazon guarda davvero all’Europa e registra nel Regno Unito il marchio della sua farmacia online

Filiera

Parrebbe approssimarsi lo sbarco in Europa della farmacia online di Amazon. Il 9 gennaio, infatti, il colosso dell’e-commerce ha provveduto a registrare il marchio “Amazon Pharmacy” nel Regno Unito e in altri due Paesi anglosassoni, Canada e Australia. Di fatto è la prima “uscita” dai confini statunitensi del brand, che da novembre appare sulle confezioni e sulla comunicazione di Pillpack, la farmacia acquistata da Jeff Bezos nel 2018.

 

La pubblicità di Pillpack, la farmacia di Amazon

 

A dare la notizia un articolo del canale finanziario Cnbc, secondo il quale all’ufficio brevetti canadese il marchio risulta depositato per le categorie di prodotto strumenti chirurgici, strumenti medici e dentali, farmaceutici, preparazioni mediche e veterinarie. Stesse indicazioni nei certificati che il gruppo ha presentato all’ufficio britannico per la tutela dei marchi e a quello australiano.

Sottoporre a protezione intellettuale un marchio, ricorda la Cnbc, non significa che il titolare del trademark intenda utilizzarlo sul breve periodo, ma avvalora comunque la tesi che i piani di Amazon siano quelli di globalizzare anche l’e-commerce farmaceutico. Sarebbe un percorso perfettamente in linea con la sua strategia d’impresa, osserva l’articolo, e questo primo scaglione di registrazioni lascia intuire quali saranno i Paesi al di fuori degli Stati Uniti che Amazon intende esplorare per primi.

Di certo le tappe del processo si stanno susseguendo a ritmo serrato: nel 2017 Amazon ha avviato le prime riflessioni sull’apertura di una divisione farmaci; nel 2018 ha acquisito Pillpack,  una start-up specializzata nel recapito domiciliare di farmaci con ricetta, riconfezionati in dosi unitarie giornaliere. Nel 2019 ha lanciato il marchio “Amazon Pharmacy”, una mossa che ha subito scatenato il gossip tra analisti ed esperti di mercato.

Interessante anche il fatto che il trampolino prescelto dal gruppo per mettere piede in Europa sia il Regno Unito: a parte la continuità linguistica (che agevola le economie di scala) avrà certamente influito sulla scelta il fatto che nel Paese è consentita la vendita online dei farmaci con ricetta e il mercato sia uno dei più importanti del Vecchio continente (assieme alla Germania). Tra gli osservatori, però, c’è chi ritiene che prima di attraversare l’Atlantico Amazon dovrà consolidare le sue attività negli Usa. Come ricorda la Cnbc, in un anno circa dalla sua “amazonizzazione” Pillpack è stata bersaglio di attacchi e resistenze da parte di diversi dei suoi rivali: alcuni concorrenti hanno sbandierato ai quattro venti le politiche del gruppo in materia di assunzioni; Surescripts (una società specializzata nella prescrizione digitale) ha cercato di rifiutare a Pillpack l’accesso ai dati dei suoi pazienti; la compagnia sanitaria Cigna e il Pbm Express Scripts (Pharmacy benefit manager, le società che negoziano per le assicurazioni le forniture di farmaci dalle farmacie, come farebbe un gruppo di acquisto) hanno provato a portar via i propri assistiti alla farmacia di Amazon. In altre parole, conclude l’articolo della Cnbc, «Amazon PillPack ha ancora parecchio da lavorare negli Usa per pensare ai mercati di altri Paesi». E’ certamente ciò che si augurano anche una buona parte delle farmacie europee.

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