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Acquisizione Farbanca, salgono le quotazioni di Banca Ifis

Filiera

Sono quattro, ma il numero potrebbe ancora salire, le offerte giunte entro la scadenza del 22 settembre per l’acquisizione di Farbanca, l’istituto di credito confluito quest’estate nella bad bank pubblica nata dal fallimento della Banca popolare di Vicenza, che ne deteneva il 70,77% del capitale (con la quota restante frazionata su 450 piccoli azionisti, in prevalenza farmacisti). In pole position, come riferisce Il Sole-24 Ore in un paio di articoli usciti nei giorni scorsi, c’è Banca Ifis, gruppo veneziano attivo nel mercato del credito commerciale e finanziario che già opera nel mondo della sanità con Ifis Pharma (la divisione rivolta alle aziende del settore che vogliono cedere i propri crediti verso il Ssn in regime di prosoluto) e la Business Unit Farmacie.

In lizza per l’acquisizione anche un altro istituto bancario, il Credito Valtellinese, la cui offerta però – sempre secondo quanto riferisce il quotidiano di Confindustria – sarebbe vincolata ad alcune condizioni (al contrario degli altri concorrenti). Completano lo schieramento due fondi di private equity, l’inglese Blue Sky e lo statunitense Atlas, ma l’elenco potrebbe allungarsi perché potrebbero esserci ancora offerte non ufficializzate.

Secondo gli analisti, in ogni caso, l’offerta che al momento sembra godere di maggiori chance è quella di Banca Ifis, non solo per le sinergie che si innescherebbero ma anche per il favore con cui guarderebbe all’operazione Banca d’Italia, piuttosto fredda all’idea che a subentrare sia un fondo d’investimento. Farbanca ha registrato nel 2016 un utile netto pari a 4,7 milioni di euro, attivi complessivi per 619 milioni e un patrimonio netto di 62 milioni di euro.

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