Buy now pay later, crescono gli insolventi. In arrivo nuove regole: nell’online no rate oltre i 50 giorni

Consumatore

C’era chi  aveva accolto il Buy now pay later (compra ora e paga dopo) come la orma di pagamento flessibile che meglio si adatta alle abitudini di chi acquista online. E in effetti, in pochi anni ha visto una rapida diffusione, al punto che secondo gli analisti quest’anno potrebbe rappresentare più del 5% delle transazioni digitali effettuate in tutto il mondo. Da qualche mese, tuttavia, questa innovativa forma di pagamenti rateizzati (senta interessi e senza carta di credito) sta cominciando a mostrare l’altra faccia della medaglia. Una faccia che ha il nome di Klarna, con Scalapay due dei provider più noti sul mercato europeo del Bnpl.

Il fatto è che nel primo trimestre 2025 Klarna, fondata in Svezia vent’anni fa, ha registrato perdite nette di 99 milioni di dollari (circa 92 milioni di euro), più del doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La causa principale è da ricercare nell’aumento (del 17%) delle perdite sui crediti, che hanno raggiunto i 136 milioni di dollari (circa 126 milioni di euro). In altri termini, i clienti fanno sempre più fatica a rispettare le scadenze. Conferma un sondaggio di LendingTree che riguarda il mercato americano: nell’ultimo anno ha saldato almeno una rate in ritardo il 41% dei consumatori statunitensi, quando l’anno precedente erano il 34%. In sostanza, le difficoltà che sta incontrando Klarna hanno iniziato a sollevare preoccupazioni sulla sostenibilità del modello, soprattutto in un contesto di crescente indebitamento dei consumatori.

Il fatto, scrivono alcuni analisti, è che il Buy Now Pay Later è sì percepito da diversi consumatori come un’alternativa più flessibile alle carte di credito, grazie all’assenza di interessi e alla facilità di approvazione. Tuttavia, la mancanza di una valutazione rigorosa della solvibilità e il rischio di accumulo dei debiti lasciano perplessi molti osservatori. Il pericolo, in sostanza, è che il Bnpl  incoraggi comportamenti di spesa impulsivi e che, senza una regolamentazione adeguata, possa contribuire a creare nuove forme di indebitamento strutturale tra le fasce più fragili della popolazione.

Per tale ragione, l’Europa si prepara a correre ai ripari. Entro la fine del prossimo novembre, infatti, l’Italia e gli altri paesi Ue dovranno recepire la nuova direttiva di Bruxelles sul credito ai consumatori. In sintesi, il Bnpl diventerà una forma di pagamento a credito come le altre, con le stesse regole riguardo alle garanzie da richiedere ai clienti e tempi di rateizzazione che potranno andare anche oltre i 90 giorni (oggi sono possibili al massimo tre rate). Inoltre, in base alle nuove regole le grandi piattaforme di e-commerce non potranno offrire soluzioni di pagamento rateizzato che vadano oltre i 50 giorni.

In sintesi, la direttiva promette maggiore trasparenza verso il consumatore, che dovrà essere informato adeguatamente in fase precontrattuale, più tutela (e meno disinvoltura) nella concessione del credito e maggiore vigilanza verso gli operatori di mercato. Non resta che vedere come la direttiva sarà recepita dal nostro Paese.

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