Butterfly lab: una partnership con la farmacia a vantaggio del cittadino
Butterfly Lab è un modello di business che guarda alla farmacia dei servizi come nuovo hub della salute, oggi più che mai anello di congiunzione indispensabile tra Sistema sanitario nazionale e cittadini. Una proposta innovativa, rivolta a tutti quei titolari che intendono potenziare il proprio esercizio ampliando l’offerta ai pazienti attraverso l’apertura, in partnership, di un centro analisi “chiavi in mano” per essere sempre più vicini alle prime esigenze di salute della popolazione. Ne parliamo oggi con Daniela Cavinato, project manager di Butterfly Lab.
Dottoressa Cavinato, come nasce Butterfly Lab e come opera nello specifico?
Butterfly Lab nasce dall’esperienza di un laboratorio di più di 50 anni di storia, un laboratorio situato a Vicenza che utilizza macchinari di ultima generazione, metodologie e apparecchiature all’avanguardia. Butterfly nasce come un network di punti prelievo dislocati sul territorio facilmente accessibili al paziente vicini quindi alle esigenze della comunità.
Qual è la vostra mission?
La nostra missione è quella di sostenere, trasferendo la professionalità e l’esperienza di mezzo secolo di laboratoristi, una nuova classe di imprenditori che desiderano gestire la diagnostica secondo i concetti di paziente, impresa e mercato, e quindi creare dei punti prelievo accessibili al paziente ma anche redditizi e riconosciuti da un marchio comune.
Perché vi siete rivolti proprio le farmacie del territorio?
Nell’attuale contesto, il farmacista e la farmacia hanno sempre più un ruolo cruciale nella salute del cittadino perchè rappresentano un primo punto di contatto, soprattutto dopo l’avvento del Covid, con la salute. La farmacia ha ottenuto sempre più fiducia da parte del cittadino, e secondo il nostro punto di vista la farmacia dovrebbe, oltre ad offrire il farmaco, i vari prodotti e la farmacia dei servizi avere un ruolo cruciale nell’offrire anche il servizio del prelievo. Ovviamente non all’interno del contesto farmacia inteso come negozio perché comunque il punto prelievo deve essere dislocato fuori perché è un locale a sé stante che richiede un’autorizzazione specifica sanitaria di cui ci occupiamo noi. La farmacia fa quindi una sinergia con un laboratorio come il nostro, per far sì che il paziente trovi questo servizio facilmente accessibile.
L’offerta di Butterfly Lab si rivolge a una particolare tipologia di farmacia o è aperta a tutte?
Si rivolge alla farmacia che crede nel presidio sanitario territoriale, crede nell’hub della salute, si rivolge quindi alla farmacia che prende in carico il proprio paziente, il proprio cliente che si trasforma in paziente quindi visti gli attuali scenari del sistema sanitario il paziente evita le lungaggini di prenotazione e attesa che le strutture pubbliche subiscono e quindi il farmacista offre, grazie a Butterfly, un accesso più rapido.
Entriamo un po’ nel dettaglio, e raccontaci come si crea un punto prelievi Butterfly.
Il punto prelievo Butterfly è una struttura autorizzata e deve seguire un iter burocratico che noi andiamo a sostenere, per ottenere l’autorizzazione sanitaria di un ambulatorio. L’ambulatorio può essere dislocato all’interno di una struttura sanitaria già esistente (poliambulatorio o studio medico) spesso ho incontrato delle farmacie che già hanno a disposizione dei locali vicino alla farmacia dove offrono ad esempio servizi di specialisti come visite specialistiche ecco lì si potrebbe autorizzare un ambulatorio dove per esempio fare dei prelievi nelle prime ore della mattina. I farmacisti che però hanno solo l’attività commerciale e non hanno a disposizione locali sanitari vicini, possono grazie al nostro supporto trovare nei pressi della farmacia o del paese, un locale di 50/70 mq, da adibire a punto prelievi quindi un locale che noi chiamiamo “Store Butterfly” composto da sala d’attesa, bagno disabili, ambulatorio dove si svolgono i prelievi e noi gli diamo tutto il supporto per la realizzazione di questo spazio chiavi in mano.
Ci sono altri supporti che fornite, all’interno della vostra proposta, al farmacista?
Ovviamente noi ispezioniamo il locale, addirittura a volte ci affianchiamo al gestore per capire quale sia il locale più idoneo, a livello di visibilità nella comunità quindi magari un locale su strada, con delle vetrine con assenza di barriere architettoniche. Dopo aver ispezionato il locale, ci avvaliamo di una struttura esterna di tecnici, di geometri che capiscano insieme al gestore quelle che possono essere le migliorie da apporvi all’interno per garantire che possa essere concessa l’autorizzazione sanitaria, andiamo poi ad arredare il locale noi seguiamo un arredamento standard per tutti i locali perché dobbiamo essere riconoscibili e identificabili come brand, perché poi diamo tutto il supporto nella realizzazione dell’attività di marketing e comunicazione quindi il paziente che trova la nostra comunicazione sui social Facebook o Instagram va poi sul nostro sito dove può trovare il punto prelievo Butterfly più vicino a lui. Ovviamente il farmacista che crede nella realizzazione di un punto prelievo gode di un’esclusiva territoriale perché Butterfly a livello capillare deve creare punti prelievo in modo tale da offrire al paziente la vicinanza ad un punto rispetto a un altro, vicinanza che deve essere corretta nei confronti di altri gestori che non devono andare a “vampirizzarsi” gli uni con gli altri, ognuno deve avere una soglia diciamo una popolazione adeguata che garantisca l’accesso e la redditività del punto prelievi.
Quali sono invece i servizi proponete al paziente?
Quelli che un paziente avrebbe in ospedale: quindi un paziente entra e trova un’offerta per fare esami del sangue, delle urine, delle feci ma anche genetica, citologia, istologia noi offriamo al paziente tutto quello che propone l’azienda sanitaria pubblica. Si possono anche creare dei protocolli di sinergia con il farmacista, vi faccio un esempio se il farmacista propone “il mese del cuore” e offre con più spinta l’elettrocardiogramma può operare in sinergia con il punto prelievi per, contestualmente, fornire un servizio di analisi di check up cuore andando ad analizzare i parametri associati a una disfunzione cardiaca. Questa è la sinergia di cui parliamo e questo porta sicuramente al farmacista un aumento della reputazione, della fiducia e dell’accesso alla farmacia.
Proviamo a fare un gioco, se dovessi immaginare la Butterfly del futuro, tra 10 anni come vedi lo sviluppo del vostro business?
Noi siamo nati 5 anni fa, abbiamo creato più di 100 punti prelievo, dislocati nel territorio: Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino, Emilia Romagna e da poco siamo entrati in Lombardia, abbiamo già quindi ottenuto un grande successo perché la maggior parte dei nostri punti prelievo sono gestiti da farmacie. Quello che io spero è di creare sempre di più un collante tra la sanità pubblica e quella privata e spero che Butterfly rappresenti l’anello di congiunzione tra queste due proposte per la prevenzione e per la salute del cittadino ovviamente operando insieme alle figure sanitarie di riferimento, quindi oltre al farmacista, i medici di base e gli specialisti del territorio.
Daniela ti ringrazio e spero di rivederti presto su Pharmacy Scanner magari per avvicinarci a quel futuro prossimo.