Cresce l’interesse di assicurazioni e compagnie della sanità privata verso la farmacia dei servizi come risorsa da offrire ai propri assicurati, per proprietà transitiva non può che crescere anche l’interesse delle farmacie per ciò che accade in questo mondò. È dunque una notizia la doppia sanzione che l’Antitrust ha inflitto la settimana corsa a Intesa Sanpaolo Rbm Salute e Previmedical Servizi per la Sanità Integrativa (provider incaricato dalla prima a gestire e liquidare le pratiche di sinistro), per ritardi nella gestione e nella definizione dei rimborsi, inefficienze del servizio di assistenza e rigetti ingiustificati di richieste per rimborsi o accesso diretto alle prestazioni sanitarie.
Le indagini, spiega in un comunicato l’Autorità garante, sono state avviate a seguito delle segnalazioni di numerosi consumatori e delle verifiche condotte dall’Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni. Nel corso del procedimento, si sono poi aggiunte nuove segnalazioni tra le quali i reclami di iscritti al fondo sanitario MetaSalute, che da solo raccoglie oltre un terzo del numero di assicurati Intesa Sanpaolo Rbm.
«Il comportamento di Intesa Sanpaolo Rbm e di Previmedical» scrive in particolare l’Antitrust «integra una pratica commerciale scorretta in violazione degli articoli 20, 24 e 25 del Codice del Consumo, perché è stato accertato che hanno ostacolato l’esercizio dei diritti contrattuali dei consumatori rendendo onerosa la fruizione delle prestazioni assicurative». Nel dettaglio, sono emersi problemi presso la centrale operativa di Previmedical «che hanno determinato – a partire dai primi mesi del 2023 – l’accumularsi di un numero molto alto di pratiche in attesa di evasione, in notevole ritardo rispetto ai tempi di liquidazione previsti dalle rispettive polizze sanitarie. Il ritardo accumulato ha provocato difficoltà anche nella gestione corrente delle richieste di prestazione successive, con rallentamenti significativi rispetto alle previsioni contrattuali. Inoltre, i problemi presso la centrale operativa hanno reso difficile per i consumatori entrare in contatto con il servizio di assistenza clienti».
Inoltre, continua l’Autorità garante, sono state rilevate «numerose incongruenze» nell’applicazione concreta delle condizioni pattuite nelle polizze, anche per la difficoltà di interpretare le prassi liquidative, da cui «numerosi casi di errato rifiuto di autorizzazioni o di rimborsi a soggetti che ne avevano diritto, oppure la richiesta non necessaria di ulteriore documentazione». Gli elementi emersi nel corso dell’istruttoria, conclude l’Antitrust, «hanno evidenziato la responsabilità di Intesa Sanpaolo Rbm Salute nella mancata implementazione di un efficace sistema di controllo sull’attività di gestione dei sinistri da parte del proprio provider, in modo da prevenire e gestire eventuali criticità nella gestione delle polizze sanitarie e garantire ai propri assicurati un adeguato livello di servizio».
A Intesa Sanpaolo Rbm Salute è stata inflitta una sanzione del valore di 2,5 milioni di euro, un milione a Previmedical Servizi per la Sanità Integrativa. (r.v.)