In questi giorni lo stanno dicendo un po’ tutti: l’anno che si è appena chiuso non lascerà ricordi indelebili nella maggior parte delle farmacie, almeno per quanto riguarda vendite e ingressi. Discorso del tutto diverso per la settimana che ha preceduto l’ultimo Natale, nella quale invece gli esercizi dalla croce verde hanno messo a segno performance nettamente migliori rispetto agli stessi sette giorni del 2022, i cui numeri erano già a loro volta in crescita sull’anno precedente. Iqvia, nel report per Pharmacy Scanner che fa il consuntivo di un anno di mercato della farmacia, fornisce una misura precisa di tale progressione: nella 51ª settimana del 2023, dal 18 al 24 dicembre, il paniere del cura persona mette a segno vendite che a valori superano i 63 milioni di euro e a volumi superano i 5 milioni di pezzi, in crescita rispettivamente del 13,8 e dell’11,8% sul 2022. Medesimo balzo per il segmento del dermocosmetico, che negli stessi sette giorni totalizza 45 milioni di euro a valori e quasi tre milioni di scatole vendute, +15,4 e +15,7% rispettivamente sul 2022.
La tentazione, ovviamente, è quella di collegare le accelerazioni delle due categorie di prodotto al clima natalizio e in particolare agli acquisti per i tradizionali regali da mettere sotto l’albero, una correlazione subito avallata da Luigi Corvi, presidente del Gruppo cosmetici in farmacia di Cosmetica Italia, l’associazione dei produttori di settore. «A Natale il cosmetico è d’abitudine un regalo molto personale» ricorda «che soddisfa la ricerca di regali distintivi da destinare alle persone più care».
Diventa allora legittimo parlare di una farmacia che di anno in anno si fa riferimento sempre più apprezzato anche per le ritualità natalizie. «In queste festività gli italiani sono entrati in farmacia anche senza la spinta di un acquisto per la salute pianificato» è la riflessione Corvi «e questo è accaduto perché le aziende hanno lavorato bene, proponendo confezioni, promozioni e una comunicazione pensata specificamente per le festività, così come i farmacisti hanno lavorato bene e si sono fatti trovare pronti con team preparati e un consiglio puntuale e professionale. In quest’ottica, si può dire che il Natale 2023 potrebbe essere la chiave per affrontare le sfide del 2024: tradizionalmente, il farmacista è molto bravo a consigliare e un po’ meno a proporre, cioè giocare d’anticipo. Nell’anno nuovo occorrerà giocare parecchio su questo aspetto».
Anche per Emanuele Mormino, founder e coach di Pharmaway nonché editorialista di Pharmacy Scanner, il Natale 2023 rappresenta un’esperienza di cui fare tesoro. «Ci sono farmacie che per queste festività hanno lavorato benissimo» osserva «con un’ottima comunicazione e anche con promozioni e coupon che hanno generato sinergie con altri reparti, per esempio la cabina estetica. Il fatto è che in farmacia il regalo per antonomasia è il prodotto del cura persona, perché risponde al bisogno di fare un regalo personalizzato e nello stesso tempo accewssibile a molte tasche, al contrario del canale profumeria».
Un caso da cui trarre ispirazione, per Mormino, è rappresentato in particolare da quelle farmacie che in tema di regali di Natale hanno lavorato anche sul servizio: «C’è chi ha proposto liste personalizzate di regali natalizi per parenti e amici, più o meno come si fa per tradizione con i regali di nozze: il cliente si presenta con un elenco dei destinatari, un’indicazione di massima del dono immaginato e il budget a disposizione; la farmacia propone i prodotti e poi li confeziona in pacchi regalo personalizzati, inclusi nel caso anche i biglietti con dedica».
Anche Mormino, quindi, considera questo Natale la felice chiusura di un anno non proprio brillantissimo per la farmacia. «Per me sono tre i motivi per cui il 2023 è andato com’è andato» osserva «al prmoi posto metto l’inflazione, che ha pesato su capacità di spesa e fiducia dei consumatori; poi ha influito la stanchezza di molti farmacisti, che nel secondo semestre hanno sentito la necessità di tirare il fiato dopo lo stress degli ultimi due anni. Infine c’è la farmacia dei servizi, alla quale molti titolari stanno giustamente dedicando risorse crescenti, soprattutto in termini di personale, ma in diversi casi a scapito dell’area commerciale delle loro imprese». E anche questo è un tema che nel 2024 terrà senz’altro banco.