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Integratori, +5,3% in farmacia che resta il canale preferito. Online, le aziende non scalpitano

Mercato

In dieci anni, le vendite in farmacia di integratori sono pressoché raddoppiate e nel 2021 hanno toccato i 3,1 miliardi di euro. Ciò significa che dal canale sono passati circa i tre quarti del giro d’affari realizzato l’anno passato dal comparto, che vale in tutto 4,1 miliardi. Il quarto restante se lo dividono il mass market, che pesa circa il 7,3% (sempre a valori), l’online (8%) e la parafarmacia (8,4%). La fotografia arriva da Integratori & Salute ed è una sorta di prefazione alla ricerca che il Centro studi dell’associazione produttori ha condotto per misurare il polso alle imprese di settore dopo due anni di pandemia.

Dai dati la farmacia trae diversi motivi di soddisfazione: gli integratori, per cominciare, hanno generato nel 2021 il 12,6% del fatturato complessivo del canale, con un tasso di crescita sull’anno precedente (+5,3%) nettamente superiore all’aumento medio del mercato della farmacia nel suo insieme (+3%). Il driver principale della crescita arriva ancora una volta dall’innovazione: nel 2021 dal settore sono arrivati 5.205 nuovi lanci, che unitamente alle estensioni di linea hanno prodotto circa 130 dei 160 milioni di crescita a valori prodotta dal comparto l’anno scorso.

 

Integratori, canali di acquisto più frequentati dagli italiani

 

La farmacia e la parafarmacia, dicono ancora i dati, rimangono i canali di vendita preferiti dal consumatore di integratori, che si rivolga al punto vendita fisico o al suo sito online (vedi sopra); competenza ed esperienza sono le leve che fanno preferire il “fisico”, mentre a spingere verso l’online è principalmente la comodità. Ad Amazon, invece, viene riconosciuta la disponibilità di un assortimento vastissimo con prodotti che non si trovano altrove, ma un’offerta in eccesso senza informazioni chiare finisce per disorientare i consumatori.

 

Informazione sui prodotti, le zone scure secondo gli italiani

 

Coloro che consumano integratori alimentari, peraltro, si mostrano responsabili e attenti (vedi sotto). L’acquisto è spesso corroborato dal parere di esperti (farmacista e medico sono le due principali f0nti, con il 45 e il 36% delle risposte) e i motivi addotti dai clienti per spiegare la scelta di questi prodotti sono in sintonia con le indicazioni per cui vengono commercializzati. «I nostri consumatori sono estremamente attenti alle indicazioni e ai suggerimenti degli esperti» conferma il presidente di Integratori & Salute, Germano Scarpa «e questo è il motivo per cui farmacia e parafarmaciale rimangono i canali più frequentati. La conseguenza è che le aziende del settore non si sottraggono alla digitalizzazione, ma il 51% delle nostre associate non utilizza l’e-commerce per vendere i propri prodotti e il 46% non prevede di utilizzare questo canale neanche in futuro». Il restante 54%, invece, si divide tra chi sta valutando la possibilità di commerciare dal suo sito aziendale (22%), chi da un marketplace (16%) o da portali specializzati (16%).

 

I motivi per cui si acquistano integratori alimentari

 

L’86% dei consumatori di integratori, inoltre, pianifica l’acquisto, che per il 61% del campione diventa anche una delle principali ragioni per visitare uno specifico punto vendita. Anche la scelta della marca matura di solito prima dell’ingresso nello store fisico o virtuale (per sei clienti su dieci) , che però diventa decisivo per quel 39% di consumatori che non riescono a decidersi anticipatamente.

 

Integratori, l’86% di chi li consuma pianifica l’acquisto

 

Una parte degli italiani che acquistano integratori, infine, ha cambiato le proprie abitudini con la pandemia: complessivamente, l’8% di loro si è rivolto a un punto vendita differente da quello che frequentava in precedenza, ma se tra i clienti dei canali fisici la quota si riduce al 4%, tra gli shopper dell’online si sale al 18%. E tanto nel fisico quanto nel digitale, chi ha cambiato tende a restare fedele al nuovo punto vendita. «La nostra filiera si è mostrata resiliente e in salute» conclude Germano Scarpa «temi come la sostenibilità ambientale, la digitalizzazione, l’e-commerce e l’omnicanalità rappresentano per il comparto altrettante sfide, le nostre aziende sono consapevoli e pronte ad affrontarle».

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