Amazon avanza di un altro passo nel mercato online della farmacia. Sul Registro nazionale degli integratori notificati, aggiornato dal ministero della Salute al primo aprile scorso, figurano 101 prodotti di due marche private di Amazon, Amfit e Solimo. Le 61 referenze della prima “label” comprendono integratori per lo sport, proteine in polvere, vitaminici e barrette proteiche. Le informazioni su posizionamento e gamma della marca privata scarseggiano, ma a giudicare da quello che si vede nella pagina-vetrina allestita da Amazon sul suo marketplace, Amfit parrebbe indirizzato a un pubblico medio-alto, fascia premium, che pratica sport ed è attento alla salute.
Più difficile invece categorizzare la marca privata Solimo, che abbraccia le restanti 40 referenze notificate da Amazon al Ministero. L’etichetta, infatti, è un vero e proprio “brand-ombrello” sotto al quale il gruppo commercializza di tutto, dagli alimenti per pet alle capsule di caffè, dai rasoi a mano ai prodotti del cura persona. I notificati che compaiono nel Registro, in ogni caso, comprendono vitaminici e multivitaminici, estratti vegetali o minerali e un dermocosmetico, con un packaging che parrebbe strizzare l’occhio a un pubblico mainstream.
Registro ministeriale degli integratori: i prodotti notificati da Amazon
Altre informazioni al momento non ci sono. Secondo alcune fonti i prodotti figurano nel Registro ministeriale da non più di un paio di mesi, ma finora non è stato possibile verificare: Pharmacy Scanner ha contattato l’ufficio stampa di Amazon Italia per avere ragguagli in merito ma non sono giunte risposte. Le notifiche parrebbero comunque recenti, perché non tutti i prodotti sono in vendita su Amazon.it. E una veloce ricognizione tra sigle del comparto industriale e le aziende della filiera ha appurato che nessuno era a conoscenza della novità.
Tra gli addetti ai lavori consultati da Pharmacy Scanner, in ogni caso, c’è chi non si mostra sorpreso: quando Amazon imbocca una pista si muove velocemente e con decisione, come lascia intendere la scelta di entrare nel segmento dell’integrazione alimentare con addirittura 101 referenze. Non va dimenticato, tra l’altro, che questo comparto è quello dal quale arriva la maggior parte delle vendite delle farmacie online: oltre 215 milioni di euro nel 2021, quasi 95 nelle prime 14 settimane del 2022 secondo le ultime rilevazioni di Iqvia. Sarà interessante registrare le reazioni degli operatori.
«Quella di Amazon è una mossa che ci si doveva attendere» commenta Marco Repezza, esperto di private label e di retail marketing «perché quello degli integratori è un mercato da sempre nel mirino della gdo: marginalità elevata, domanda in costante crescita, prodotti di più facile gestione rispetto al farmaco ma assimilati a quest’ultimo da molti consumatori. Non è detto che sarà un successo, Amazon ha già ottenuto diversi flop in passato, ma servirà al gruppo per fare esperienza e farsi conoscere».