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Walgreens-Rite Aid, sì al “deal” ma ridimensionato dall’antitrust Usa

Filiera

Ha finalmente ricevuto il via libera delle autorità di vigilanza americane l’accordo per l’acquisto di circa duemila farmacie della catena Rite Aid da parte di Walgreens Boots Alliance. Il nulla osta, ufficializzato martedì 19 settembre da un comunicato del gruppo guidato da Oreste Pessina, dovrebbe mettere la parola fine a un’operazione che si trascinava da quasi due anni: la storia del “deal” tra Wba e Rite Aid, infatti, inizia nell’ottobre del 2015, quando Walgreens annuncia la conclusione di un accordo per l’acquisto della società, valutata attorno ai 17 miliardi di dollari (compresi 7 miliardi di debiti di Rite Aid). L’obiettivo è quello di acquisire i 4.600 drugstore della catena, che uniti ai punti vendita di Wba farebbero del gruppo la più grande insegna di farmacie al mondo.

L’operazione dovrebbe concludersi nel giro di un anno, ma nell’autunno del 2016 le perplessità dell’Antitrust statunitense costringono le due società a una serie di rinvii. All’inizio del 2017 Wba avanza alla Federal trade commission la proposta di disfarsi di 865 store di Rite Aid e venderli a Fred’s pharmacy, una catena regionale che conta circa 650 esercizi (la metà dei quali forniti di corner farmacia). La replica dell’organo federale però è negativa: per avere luce verde, Walgreens deve cedere almeno 1.200 drugstore. Tra primavera ed estate Wba e Federal trade commission continuano a confrontarsi, poi a luglio il ripensamento: Wba e Rite Aid archiviano l’accordo di due anni fa e ne stipulano uno nuovo, che prevede la vendita a Pessina di 1.932 farmacie, tre depositi di distribuzione e il relativo sistema di gestione, per una spesa complessiva di quasi 4,4 miliardi di dollari.

Il passaggio di proprietà, spiega una nota del gruppo Wba, dovrebbe cominciare già da ottobre e concludersi entro l’inizio del nuovo anno. Rite Aid utilizzerà i proventi della cessione per coprire una parte del proprio indebitamento, che si aggira sui 7 miliardi di dollari. L’azienda continuerà a gestire le rimanenti farmacie (circa 2.600) e farà leva sul know how della sua rete per offrire al pubblico nuovi e migliorati servizi.

 

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