E’ sfumato del tutto il “deal” che avrebbe dovuto portare sotto l’egida di Walgreens Boots Alliance la catena americana Rite Aid e i suoi 4.600 store. L’operazione, che si trascinava da più di un anno, è stata definitivamente sospesa il 29 giugno da una comunicazione del gruppo Wba, che ha colto di sorpresa mercati e analisti: nell’ottobre 2015 la multinazionale guidata da Oreste Pessina aveva annunciato la conclusione di un accordo con Rite Aid per l’acquisto nei sei mesi successivi di tutte le quote della società, a un valore di 9 dollari ad azione (per una spesa complessiva di 17,2 miliardi di dollari, compresi 7 miliardi di debiti della catena). Grazie al “deal”, Wba si sarebbe trovata a capo di una rete di oltre 11mila punti vendita soltanto negli Usa, tale da renderla la più grande insegna di farmacie al mondo.
L’operazione avrebbe dovuto concludersi nel giro di un anno, nell’autunno 2016 però le perplessità dell’Antitrust statunitense hanno costretto le due società a una serie di rinvii. All’inizio del 2017 Wba ha avanzato alla Federal trade commission la proposta di disfarsi di 865 store e venderli a Fred’s pharmacy, una catena regionale che conta circa 650 esercizi (la metà dei quali forniti di corner farmacia) ma la replica dell’organo federale è stata raggelante: per avere luce verde, Walgreens avrebbe dovuto cedere almeno 1.200 drugstore. Tra primavera ed estate Wba e Federal trade commission hanno continuato a confrontarsi, con il gruppo di Oreste Pessina a ostentare sicurezza e garantire che l’operazione si sarebbe conclusa a luglio. E intanto a Wall Street il titolo Rite Aid perdeva valore di settimana in settimana. Ora l’inatteso contrordine.
Walgreens comunque non ne esce a mani vuote: messi da parte i progetti di acquisizione, il gruppo ha comunque concluso con Rite Aid un’intesa per l’acquisto di 2.186 dei suoi store, a un prezzo di 5,18 miliardi di dollari. Per diversi analisti di mercato il nuovo deal sarebbe addirittura più vantaggioso del precedente, perché Wba evita di farsi carico dei passivi di Rite Aid e può subito innalzare la propria insegna rossa sugli esercizi acquisiti. E’ anche vero, però, che la rinuncia all’acquisizione costringerà Pessina a versare una penale di 325 milioni di dollari a Rite Aid e 25 milioni a Fred’s per i costi sostenuti nella mancata cessione.