È un po’ che non trovavo il tempo di fare il solito check up nel centro diagnostico cui mi rivolgo d’abitudine e allora ho seguito il trend del momento e ho deciso di farlo in farmacia: si fa un gran parlare di Farmacia dei Servizi, ho voluto provare sgombrando la mente dai ricordi delle “promoter” che proponevano lo screening di pelle e capelli (con strumenti di provenienza non sempre certificata) e poi ti consigliavano una crema o uno shampoo. Ero di passaggio a Cologno Monzese, hinterland di Milano, e sono stato attirato dal totem della campagna “Controlla qui il tuo cuore” che la Farmacia S. Giuseppe esponeva in vetrina.
Confesso di avere avuto un po’ di fortuna a notarlo, perché tra l’insegna a colori cangianti (rosa, giallo e verde a rotazione) e i cartelli pubblicitari assiepati senza un ordine apparente vederlo non era facile. Stesso discorso all’interno, come dimostrano le fotografie che abbiamo scattato: è la classica farmacia stipata di prodotti ed espositori che sembrano celare il desiderio di non far mancare niente al cliente di passaggio, senza però specializzarsi in nulla. C’è un po’ di cosmetica, qualche marchio originale e selettivo, altre cose non assortite benissimo: la celiachia (siamo in una “farmacia gluten free”), l’ottica, l’oral care…
Tutto troppo concentrato, per dirla in breve: cartelli, espositori e display attaccati uno all’altro, un percorso guidato che ti porta immediatamente al banco togliendoti ogni voglia di esplorare, una comunicazione confusa perché dispersiva, senza un ordine né una gerarchia di messaggi.
Sarà colpa mia, fatto sta che ho rinunciato al check up e sono uscito. Sono convinto che se la farmacia vuole davvero offrire servizi diagnostici e di screening, debba predisporre un ambiente che comunichi questa specifica offerta: vetrine dedicate, percorsi ben segnalati, spazi organizzati. Non aiuta proporre holter ed ecg assieme ad anticellulite e shampoo. Ritengo ci sia ancora molto da lavorare e questa è una considerazione che vale un po’ per tutte le farmacie: tempo addietro volevo misurare il colesterolo e avevo ipotizzato di recarmi in una farmacia Lloyds; sul loro sito, però, c’era scritto che il servizio è gratuito e non ha valore diagnostico e la cosa mi ha gettato nell’incertezza. Alla fine mi sono rivolto a un centro diagnostico. Ho speso 15 euro, ma i risultati erano certificati.