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Visita in incognito a una farmacia di Bardonecchia dove l’assortimento è “fuori contesto”

Mistery Shopper

Il caldo comincia a farsi sentire e approfittiamo del week end per fare una gita a Bardonecchia, in alta Val di Susa (provincia di Torino). Passiamo davanti a una delle due farmacie del paese (meno di tremila i residenti, anche se con i turisti i numeri sono ovviamente altri) e ne approfittiamo per dargli un’occhiata, fuori e dentro. È mattino inoltrato, anzi siamo vicini all’orario di chiusura, quindi c’è poca gente e possiamo fare le nostre esplorazioni in relativa tranquillità.

 

 

La farmacia presidia il centro del paese ed è ben inserita nel palazzo che la ospita, con una croce verde che spicca netta sulla via e le vetrine abbellite da un perlinato in legno che rispetta la dimensione “alpina” di questa località. Basta solo che ci avviciniamo alle tre vetrine, però, per imbatterci in una sorta di antologia degli errori in cui inciampano ancora troppe farmacie: come si può esporre esposti gli uni accanto agli altri – senza soluzione di continuità – una congerie di prodotti che include occhiali, calzature, dentifrici e apparecchi per la pressione? E non solo, perché a un’occhiata più attenta ci accorgiamo che tra gli articoli in vetrina c’è persino una selezione di condimenti da cucina, per grigliate o piatti vari.

 

 

Scatta la domanda che di solito si fa strada davanti a assortimenti così “fantasiosi”: come si può pensare che il cliente che passa non avverta un sottile disagio a vedere abbinati prodotti per la salute e articoli da “superette”? Ma soprattutto, quale messaggio si lancia a proporre indistintamente con sconti del 50% Bionike, solari, Pampers, collanine e bijoux, e allo stesso tempo presentare sulla porta d’ingresso una locandina con il classico menù di servizi professionali per la prevenzione?

 

 

Come se non bastasse ciò già si osserva da fuori, l’antologia degli errori prosegue anche all’interno. Forse complice l’approssimarsi dell’orario di chiusura, l’area di vendita è un affollamento di espositori e cestoni delle promozioni, assiepati così fittamente da rendere difficile anche solo muoversi. Sconti enormi, marchi e categorie mischiati tra loro, impossibile capirci qualcosa.

 

 

Va detto che i tre farmacisti al banco (forse un po’ troppi, per questo momento della giornata così poco trafficato) sono gentili e premurosi, e non lesinano consigli se il cliente si mostra dubbioso. Però l’ambiente è del tutto fuori contesto: vogliamo fare holter, ecg, vaccini e proporci come professionisti sanitari, oppure vendere condimenti per la grigliata? Le due offerte, nello stesso punto vendita, non fanno assolutamente “pendant”.

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