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Visita in incognito a Farmacia Igea di Roma: format che nonostante i suoi anni ancora oggi fa scuola

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Abbiamo approfittato di una nuova puntata a Roma per visitare Farmacia Igea e Farmacia Igea City, che condividono un’insegna molto nota nella Capitale per aver condotto in passato aspre battaglie legali su turni e orari. E per aver creato un proprio modello (spesso discusso, nel bene e nel male). Prima tappa nella farmacia capostipite, che è anche quella dalle dimensioni maggiori e dunque esprime a pieno il format. Lo spazio antistante all’ingresso è ampio, a sinistra ha uno studio medico e a destra un box esterno per le Autoanalisi (molto più elegante di molti gazebo provvisori visti in giro per l’Italia).

 

 

Il lay out si caratterizza per una tavolozza di colori che rilassano e rimandano al mondo della salute: si fanno fatica a capire i motivi per cui alcune farmacie optano per tonalità come il rosso, il nero, il giallo. Per Farmacia Igea, quindi voto molto buono. Sempre all’esterno, notiamo il locker per il prelievo di farmaco e parafarmaco. Servizio h24, 365 giorni all’anno, e integrato in un “ecosistema” che comprende l’app dell’insegna, furgone di proprietà per le consegne a domicilio ed e-commerce. C’è insomma grande attenzione al cliente, che si concretizza anche in vetrine dove non campeggiano le solite pubblicità commerciali (sconti, 3×2 e simili) ma messaggi su cure e salute e sui tanti servizi offerti dalla farmacia.

 

 

L’esterno è coerente con l’interno (altro voto più che buono): puoi girare per la farmacia con la massima tranquillità senza che nessuno dei tanti farmacisti in servizio (tanti, qualcuno direbbe forse troppi ) ti “agganci” con l’invadenza di una profumeria; non ti soffiano sul collo per farti acquistare, ma se hai bisogno di un consiglio si fanno trovare pronti e con grande garbo. Il piano terra è una sperimentazione tra la farmacia dei servizi (tantissimi) e la farmacia tradizionale: l’arredo è forse un po’ datato, ma non si può pensare di ristrutturare ogni cinque anni per stare dietro alla moda del momento. In ogni caso, resta sempre concettualmente all’avanguardia la postazione circolare al centro dell’ambiente, dove stazionano i farmacisti in servizio, cui si aggiungono le tante isole tematiche, anch’esse ben presidiate da personale motivato e ben formato.

 

 

La superficie commerciale, davvero ampia, consente di dare ampio spazio al self-service e una profondità di marchi notevole, ma comunque non si ha mai la sensazione di essere in una classica farmacia-drugstore all’americana, perché il farmacista non se ne rimane ad aspettare dietro al bancone laggiù in fondo, ma è sempre a un passo per dare assistenza. Interessante l’esposizione che dà particolare attenzione alle nuove linee, con diversi brand di nicchia o comunque appena lanciati.

 

 

Splendido il laboratorio galenico a vista, ma a dire il vero tutta la farmacia, come vogliono i canoni del retail moderno, è pensata per dare piena visibilità a quanto si offre e fare in modo che il cliente possa abbracciare con lo sguardo l’intero ambiente. Non tutti ci sono arrivati. Al piano superiore, oltre a celiachia e veterinaria (due reparti ormai classici per una farmacia che può disporre di ampi spazi) troviamo i corner dedicati all’ottica, all’ortopedia, all’audiometria e al personale sanitario dei servizi: infermieri, fisioterapisti, ostetriche eccetera.

 

 

Stessa filosofia in Igea City: vetrine dove si parla di servizi e mission della farmacia anziché di prodotti, lay out pulito e ordinato che mette in risalto l’offerta e non gli sconti eccetera. Purtroppo, quello che manca in questa filiale rispetto all’altra è lo spazio, con un corridoio che rende tutto l’ambiente poco gradevole. Discreta coda già nel primissimo pomeriggio.

Quando si discute del nuovo modello di farmacia (che Wba e Cvs negli Usa e Lafayette in Francia vanno cercando) e ci si chiede che cosa si può proporre al pubblico italiano, una visita a Farmacia Igea andrebbe fatta. Perché il suo modello resta ancora oggi un riferimento.

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