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Vaccinazioni in farmacia, sondaggio Ipsos: favorevole il 78% degli italiani

Consumatore

Sono il 78% gli italiani che si dicono favorevoli  alle vaccinazioni in farmacia: il 52% di questi perché la farmacia è più comoda di altre strutture sanitarie, soprattutto nelle aree rurali; il 50% ritiene che così si sgraverebbero ospedali e medici; il 47% afferma che gli orari di apertura sono più ampi; il 44% richiama il rapporto di fiducia che lo lega al farmacista; il 40% ritiene che le farmacie potrebbero essere in grado di somministrare vaccini più rapidamente. La fotografia arriva dal sondaggio d’opinione condotto da Ipsos su un campione di mille individui, rappresentativo della popolazione italiana per genere ed età, con l’obiettivo di indagare sentimenti e aspettative del Paese verso la Sanità pubblica.

 

Survey Ipsos: sì a vaccinazioni in farmacia per 4 italiani su 5

 

Presentata mercoledì 21 febbraio al VI Health summit “Inventing for Life” di Msd Italia, l’indagine dice che il 69% degli italiani chiede al governo si dia massima priorità agli investimenti in salute, prima ancora che a lavoro, contenimento dei costi energetici e transizione ecologica. In particolare, per i nostri connazionali sono da mettere in cima all’agenda politica Pronto soccorso (li cita il 58% del campione), assistenza ospedaliera (40%) prevenzione e medicina di famiglia (31% ciascuno). Quanto alle criticità da affrontare con urgenza, spiccano i tempi di attesa (per gli esami diagnostici, 29% delle risposte, e per le prime visite, 28%) e la carenza di personale medico e sanitario (19%). In tema di prevenziuone, poi, l’opinione è che il Ssn dovrebbe investire di più screening: patologie oncologiche (73% delle risposte), malattie metaboliche (36%), epatite c (22%) e Hiv (19%). E anche in telemedicina, dato che il 60% valuta positivamente la diffusione dei servizi digitali nel Ssn.

 

Vaccini, le opinioni degli italiani (2023 vs 2022)

 

Oltre a guardare con favore alla vaccinazione in farmacia, gli italiani hanno anche opinioni in prevalenza positive sui vaccini anche se tra 2022 e 2023 si registra un leggero “raffreddamento” del consenso. In ogni caso, quasi l’80% degli intervistati concorda con l’asserzione che i vaccini salvano vite, il 76% dice di credere nei vaccini e nella scienza, il 44% condivide l’idea che sia importante vaccinarsi anche per proteggere chi non può farlo. C’è anche un 57%, tuttavia, che ritiene siano ancora troppi i rischi legati alle vaccinazioni. Per migliorare le copertura, in ogni caso, il 44% ritiene sia opportuno coinvolgere di più i medici di famiglia e i pediatri, il 41% migliorare la comunicazione, il 24% aprire nuovi siti vaccinali o accrescere la capacità di quelli esistenti, il 20% vaccinare i bambini a scuola.

 

Le fonti d’informazione degli italiani in tema di salute

 

Infine, il sondaggio Ipsos mette in fila le fonti dalle quali più spesso gli italiani si informano per la loro salute: il medio di famiglia è indicato dal 28% delle risposte, la televisione dal 26% e internet dal 17%. In rapporto all’attendibilità, tuttavia, la graduatoria cambia: al primo posto sempre il mmg con l’85%, quindi le associazioni dei pazienti con il 72%, familiari e amici con il 66% e la televisione con il 63%. Internet riceve il 60% delle risposte e i social media (soltanto) il 44%.

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