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Amazon Usa vara la “telefarmacia”: chioschi negli ambulatori per spedire ricette e ritirare farmaci

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Dal prossimo mese Amazon Pharmacy installerà dei chioschi automatizzati per il ritiro immediato delle ricette negli ambulatori One Medical, la rete di studi medici che fa capo allo stesso gigante dell’e-commerce. Una novità capace di fondere logistica digitale, servizi sanitari e retail farmaceutico, con potenziali impatti anche sul modello della farmacia tradizionale. Per comprendere appieno la portata del progetto, è utile partire spiegando cos’è One Medical e quali piani ha Amazon per la sanità. One Medical è una catena di studi di cure primarie (primary care) su “abbonamento”: pagando una quota annuale di circa 199 dollari, i pazienti accedono a visite mediche, servizi preventivi e supporto digitale, mentre da Amazon Pharmacy, nata ufficialmente nel 2020, ottengono l’assistenza farmaceutica. Fino a oggi il modello prevalente di Amazon Pharmacy è la consegna a domicilio: il paziente riceve le medicine a casa con gli sconti del programma Prime, la copertura della sua polizza sanitaria ed eventuali coupon. Dal prossimo mese, con i chioschi, il gruppo porta la farmacia all’interno dell’ambulatorio, accorciando la distanza tra prescrizione e terapia.

Il funzionamento del sistema è pensato per essere rapido e integrato con il percorso clinico del paziente: quando prescrive (in modalità rigorosamente dematerializzata)  il medico utilizza il gestionale in dotazione a One Medical che già è collegato con la banca dati di Amazon Pharmacy; se tra le specialità riportate ci sono medicinali di uso comune, il sistema propone al medico che la farmacia di Amazon li recapiti al distributore automatico installato nell’ambulatorio. Il curante, a sua volta, segnala la possibilità al paziente che, se accetta, apre sul suo cellulare l’app Amazon Pharmacy, fornisce i dati richiesti (assicurazione, programma di rimborso o altro) ed effettua il pagamento. Al termine riceve un Qrcode con cui può raggiungere il distributore automatico e identificarsi. Il sistema verifica la correttezza della dispensazione (anche mediante controllo a distanza) e consegna i medicinali. E se il paziente ha domande da porre può mettersi in contatto con un farmacista tramite video o telefono, direttamente dal chiosco o sempre tramite l’app.

I distributori, assicura Amazon, garantiscono i più elevati standard di sicurezza: hanno sensori di vibrazione, telecamere di sorveglianza e sistemi di autenticazione a doppio livello per ogni dispensazione. Ricetta e dispensazione, in particolare, sono verificate da farmacisti Amazon che, tramite una telecamera interna, controllano il farmaco prima dell’erogazione. Chi utilizza questi chioschi, inoltre, non deve sottostare ad alcun costo aggiuntivo: gli utenti (iscritti o meno al servizio One Medical) pagano il farmaco come farebbero in una farmacia fisica, con la copertura assicurativa di cui beneficiano e l’eventuale applicazione di sconti e coupon.

 

Un chiosco Amazon installato nella sala d’attesa di un ambulatorio. Se il medico prescrive un farmaco di cui il distributore è rifornito, il paziente può chiedere di ricevere la ricetta sull’app Amazon e procedere al pagamento. Otterrà un Qrcode da far leggere alla macchina, che gli dispenserà i medicinali prescritti.

 

Come spiega Amazon alla stampa economica americana, l’obiettivo principale è quello di ridurre i costi legati alla logistica, accorciando il percorso del paziente e della ricetta. Il lancio iniziale, come riporta la stampa americana, avverrà a dicembre in alcuni ambulatori One Medical dell’area metropolitana di Los Angeles, con allargamento ad altre sedi dal 2026 incluse strutture sanitarie di altri network. Hannah McClellan, vicepresidente operations di Amazon Pharmacy, ha dichiarato che «se avvicini i farmaci ai clienti, i costi di spedizione scendono drasticamente e la domanda cresce».

Il contesto regolatorio e logistico della sanità americana rende questa mossa particolarmente interessante. Negli Stati Uniti è diffusa la problematica delle “pharmacy deserts” — zone, spesso rurali o difficilmente servite, in cui l’accesso a una farmacia fisica è limitato. Inoltre, studi segnalano che quasi un terzo delle prescrizioni non viene mai ritirato e che anche il 50% dei pazienti cronici non assume i farmaci come prescritto. In questo contesto, ridurre il “friction cost” tra prescrizione e ritiro (ossia l’obbligo di passare in farmacia dopo la visita per ritirare i farmaci prescritti) può concretamente migliorare l’aderenza terapeutica e abbattere una delle barriere più frequenti al buon esito della cura.

Naturalmente il progetto non è privo di limiti. I chioschi non gestiscono farmaci refrigerati né quelli di uso più complesso, e la loro dotazione è limitata ai farmaci più prescritti localmente. Inoltre, l’integrazione con i sistemi assicurativi e le normative statali sulle farmacie rappresenta una sfida non banale: ogni Stato federale americano ha le sue leggi in tema di dispensazione e servizio farmaceutico, incluse le autorizzazioni. Il fatto che Amazon operi già con Amazon Pharmacy e abbia acquisito One Medical, peraltro, offre un ecosistema integrato che può facilitare il coordinamento normativo e logistico. E si prospetta come una delle prime applicazioni strutturate della cosiddetta “telefarmacia”.

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