Stada Health Report, italiani clienti fedeli della farmacia. Ma 4 su 10 vorrebbero acquistare online
Sono il 73% gli italiani che si recano in farmacia a cadenza almeno mensile, meno dei serbi (79%) e alla pari con i romeni, ma davanti a tutti gli altri vicini (spagnoli 72%, francesi 60%, inglesi 47%, tedeschi 45%, olandesi 30%). Ma ciò nonostante, o forse proprio per questo, siamo anche tra gli europei che più vorrebbero avere la possibilità di ordinare online nella propria farmacia di fiducia: lo dice il 39% dei nostri connazionali, a fronte di una media continentale che si ferma al 34%.
Sono due delle principali evidenze che, a proposito di farmacia, emergono dallo Stada Health Report 2023, l’indagine che a cadenza annuale fotografa comportamenti e opinioni degli abitanti di 16 Paesi europei – Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Italia, Kazakistan, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Spagna, Svizzera, Regno Unito e Uzbekistan – attraverso interviste a un campione rappresentativo di 32mila individui.
Prevenzione, gli italiani fanno pochi screening ed esami
Duemila gli italiani reclutati per la parte della ricerca che riguarda il nostro Paese, dalla quale arrivano alcuni importanti segnali d’allarme. In tema di prevenzione innanzitutto: sono oltre 4 su 10 i connazionali che non si sottopongono a controlli preventivi o screening, per mancanza di consapevolezza e sensibilità o indisponibilità economiche limitate; circa la metà del campione, invece, si limita soltanto ad alcuni controlli periodici, come le visite odontoiatriche (59%) e gli esami del sangue (51%). Adesioni nettamente inferiori, invece, agli screening per tumore all’intestino (30%) e della pelle (26%) così come alle gastroscopie (11%). Va un po’ meglio tra le donne, dato che il 69% dice di sottoporsi a visite ginecologiche e il 66% a programmi di prevenzione per il tumore alla mammella, invece solo 4 maschi over 55 su 10 effettua esami per il tumore della prostata e il 9% appena si sottopone a controlli per il tumore ai testicoli. Quanto ai motivi del disinteresse, la causa più citata (dal 29% degli intervistati) è l’inadeguata informazione sui controlli da effettuare assieme alla scarsa disponibilità economica.
Salute mentale, ci sentiamo bene ma siamo pessimisti
Ma dall’indagine arrivano anche indicazioni positive: in particolare, migliora il benessere mentale degli italiani nonostante il momento di forte incertezza che stiamo attraversando. Il 70% degli intervistati – principalmente uomini e over 55 – dichiara che la propria salute psichica è “buona” o “molto buona”, una quota che rispetto alla ricerca dell’anno scorso risulta in crescita del 10% (come per gli altri Paesi coinvolti nella survey). Anche la qualità del sonno è migliorata: due italiani su tre (67%, nel 2022 erano il 59%) dicono di riposare bene la notte. Anche se le preoccupazioni non mancano: il 63% teme di perdere un familiare, il 61% nutre timori legati alla salute e il 50% alla condizione economica.
Servizio sanitario, italiani tra i meno soddisfatti in Europa
Rivela invece un calo sensibile la soddisfazione degli italiani per il proprio sistema sanitario, un trend peraltro comune a tutti i Paesi analizzati dall’indagine: in media, il gradimento scende di dieci punti rispetto all’indagine 2021, ma nel nostro Paese la caduta è addirittura di 18 punti, dal 69 al 51% (che ci colloca al terz’ultimo posto nella classifica generale, davanti soltanto a Serbia e Polonia). In particolare un connazionale su tre – in maggioranza donne e over 55 – mostra preoccupazione per le difficoltà che periodicamente si registrano nell’approvvigionamento dei farmaci.
Gli italiani e la farmacia: fiducia e richiesta di servizi
Di contro, come detto, gli italiani sono tra i più fedeli in Europa alla farmacia (il 73% la visita almeno una volta al mese) e due su cinque sono favorevoli alla vaccinazione da parte del farmacista, una percentuale di gran lunga superiore alla media europea. Significativa anche l’apertura alla digitalizzazione: l’Italia è nella top 3 per quanto riguarda l’uso della ricetta elettronica (76% di contro una media europea del 45%) e il 39% dei nostri connazionali vorrebbe poter ordinare online presso la propria farmacia. «Ancora una volta» commenta Salvatore Butti, general manager di Eg Stada Group «il Rapporto ci mette a disposizione dati utili per fare un’attenta riflessione sui reali bisogni di salute dei cittadini. In particolare, ciò che emerge in maniera molto chiara nell’edizione di quest’anno è quanto ancora si debba fare in termini di prevenzione: uno sforzo che deve coinvolgere tutti, istituzioni, operatori sanitari e aziende».