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Sop-Otc, le previsioni di Assosalute per il triennio dicono calma piatta

Mercato

Dopo aver chiuso il 2018 in territorio nettamente positivo (+2,7% a valori rispetto all’anno precedente, per un fatturato di oltre 2,4 miliardi di euro), il mercato dei farmaci senza obbligo di ricetta  lascia prevedere per il triennio entrante un andamento pressoché piatto, con una leggerissima contrazione alla fine di quest’anno (-0,2%) e una crescita altrettanto contenuta nel 2020 e nel 2021 (+0,8% e +0,6% rispettivamente). Segno meno fisso, invece, nelle previsioni a volumi: nel 2018 sono stati venduti poco più di 277 milioni di confezioni, in calo dello 0,4% sul 2017; nel 2019, invece, la contrazione dovrebbe farsi più robusta: -3,1% alla fine di quest’anno, -1,8% al termine del 2020 e -2,4% nel 2021. I dati arrivano dalle infografiche con cui Assosalute, l’associazione dei produttori di Sop-Otc, ha accompagnato l’uscita dell’edizione 2019 di Numeri e indici dell’automedicazione, il rapporto che a cadenza annuale fotografa dati e andamento del mercato dei “senza ricetta”.

 

Nota: in questa come in tutte le immagini che seguono, la “p” accanto alla data significa “previsione”.

 

A incidere negativamente sulla crescita in volumi, spiega il rapporto, saranno «da un lato la maggiore o minore diffusione dei disturbi stagionali e, dall’altro, la concorrenza dei prodotti a connotazione farmaceutica (come gli integratori, ndr) che erodono quote di mercato ai farmaci senza obbligo di prescrizione». A spingere positivamente sulla crescita in valori, invece, saranno «l’introduzione di nuovi prodotti e nuove confezioni, la variazione del mix di consumo da farmaci più economici a farmaci mediamente più costosi e, in parte, l’aumento dei prezzi». Le previsioni formulate dall’Osservatorio farmaci del Cergas Bocconi per conto di Assosalute, così, stimano per il 2019 un incremento medio dei prezzi dei Sop del 3% rispetto al 2018 (quando il prezzo medio di tutti i Sop-Otc ha sfiorato i 9 euro, vedi sotto), nel 2020 del 2,7% e nel 2021 del 3,1%.

 

 

Dovrebbe invece restare stabile la composizione della spesa per categorie terapeutiche, che continuerà a essere influenzata dalla stagionalità. I farmaci per tosse, raffreddore e affezioni delle vie respiratorie, in particolare, continuano ad assorbire la spesa e i consumi più elevati, tanto che nel 2018 la categoria ha generato a volumi e valori più del 30% del mercato complessivo. Le stime, così, prevedono per il 2019 una crescita del 3,9%, cui dovrebbe seguire un rallentamento nei due anni successivi (+1,9% e +2,8% rispettivamente). Questa classe terapeutica, sommata a quelle degli analgesici e dei farmaci per l’apparato digerente, arriverà a rappresentare nel 2019-2021 più del 70% del mercato totale Sop-Otc.

 

 

Nessuna variazione di rilievo nemmeno nella composizione regionale della spesa per farmaci Sop: il 50% circa dei consumi a valori resta concentrato nelle regioni del Nord, il 22% in quelle del Centro e il restante 28% al Sud. A livello di singola regione è la Lombardia dove si concentra la quota di spesa maggiore, anche se nel triennio 209-2021 rimarrà invariata attorno al 18,5-19%.

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