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So.Farma.Morra chiude l’anno in attivo con Cotafarti e Corofar. Nel 2022 investimenti in automazione

Filiera

Sarà un 2022 di importanti investimenti tecnologici per So.Farma.Morra e le sue due controllate New Cotafarti e Corofar Distribuzione, nelle quali il distributore campano è presente con il 51% delle quote (mentre il resto appartiene ai vecchi soci delle cooperative). L’obiettivo è quello di incrementare efficienza logistica e contenimento dei costi per contrastare una marginalità sempre più risicata, anche se le due società si apprestano a chiudere l’anno in positivo. Questa la sintesi con cui Ettore Morra, direttore generale di So.Farma.Morra, riassume a Pharmacy Scanner numeri e programmi delle due società, impegnate in questi giorni nelle loro convention di fine anno (il 3 dicembre per la tarantina Cotafarti, il 19 per la romagnola Corofar). «Con New Cotafarti confermeremo l’utile con cui abbiamo chiuso il 2020» spiega «nel caso di Corofar invece il 2021 sarà il primo anno che chiude in positivo: dopo l’acquisizione del giugno 2020 (con cui la vecchia cooperativa ha ceduto alla newco la propria attività all’ingrosso, ndr) abbiamo affrontato sei mesi di riorganizzazione che hanno costretto al segno meno il secondo semestre. Ci siamo però ripresi velocemente, al punto che la chiusura in attivo di quest’anno ci consentirà di distribuire ai soci  premi finanziati dagli utili e commisurati alla fedeltà».

Per quanto concerne l’anno nuovo, i piani di So.Farma.Morra contemplano innanzitutto investimenti in robotica e intelligenza artificiale, una novità assoluta per il gruppo. «Nel caso di Cotafarti» riprende Morra «abbiamo in programma di raddoppiare l’automazione del magazzino e acquistare nuovi macchinari, per incrementare l’efficienza logistica. L’obiettivo è quello di ottimizzare i costi, considerato che oggi per un distributore ogni confezione di farmaco Ssn comporta una perdita di 26 centesimi». Efficienza e ottimizzazione anche per Corofar, che però già dispone di un magazzino a elevata automazione, quello di Forlì. «Come ogni altro grossista farmaceutico facciamo i salti mortali per tenere in piedi i conti» ribadisce Morra «per tale ragione non possiamo che essere soddisfatti dell’attivo con cui le due società hanno chiuso l’anno. Un risultato da aggiungere al fatturato consolidato del gruppo, che a fine anno sfiorerà i 1.100 milioni di euro».

Soddisfazione anche da Pier Luigi Zuccari, presidente di Corofar: «Non posso dare numeri prima della convention di domenica 19 dicembre» avverte «ma il fatto che la società chiuda in utile già quest’anno dimostra che due estati fa abbiamo avuto ragione a volere il sodalizio con So.Farma.Morra e tenere in vita la cooperativa. Ne beneficeranno i soci più fedeli, quelli cioè che ordinano alla società più del 65% degli acquisti come da dichiarazione iva, ai quali andrà a fine anno un premio di qualche migliaio di euro».

Nel caso di Corofar, poi, tra le novità in arrivo a breve termine dovrebbe esserci la riapertura dell’hub vaccinale che la società aveva aperto a giugno all’interno del magazzino di Forlì: «Quest’estate abbiamo somministrato la seconda dose a più di ottomila dipendenti e addetti delle consociate di Legacoop, Confcooperative e Confindustria Romagna» conferma Zuccari «ora ci hanno chiesto di riattivare l’hub per l’inoculazione della terza dose. I vaccini li pagano le aziende, a somministrare provvedono gli infermieri di importanti società di medicina del lavoro di Forlì, Rimini e Ravenna».

 

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