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Scricchiola il matrimonio tra Farmacentro e Unifarm che ha dato vita a Sinerfarma

Filiera

Sono passati soltanto 18 mesi ma è già in crisi da settimo anno il matrimonio tra Farmacentro e Unifarm da cui è nata Sinerfarma, newco avviata nel maggio 2019 perché facesse da volano all’integrazione progressiva delle attività delle due aziende. Nei giorni scorsi, i vertici della cooperativa umbro-marchigiana (circa 800 farmacie socie nelle due regioni più Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Lombardia e Abruzzo) hanno chiesto alla società partner (oltre 750 farmacie associate tra Trentino Alto Adige, Veneto, Liguria e Sardegna) un incontro da tenere a breve per tirare il bilancio di quanto fatto finora e riconsiderare obiettivi e contenuti del progetto.

Secondo quanto riferiscono a Pharmacy Scanner alcune fonti di Farmacentro, si tratterebbe – come si dice in questi frangenti – di fare un “tagliando” alla vettura (Sinerfarma) per capire se – allo stato attuale delle cose, con tutto quello che è successo nell’anno corrente – sia ancora opportuno proseguire nel percorso. Il progetto, è la recriminazione che rimbalza dalla cooperativa, avrebbe dovuto mettere in pista cose importanti ma finora – sempre a causa di covid – i vantaggi reciproci promessi dall’operazione non si sono ancora visti: sugli acquisti qualcosa è stato fatto, raccontano a Farmacentro, ma le sinergie giuste non sono scattate e ora è il momento di chiedersi se abbia ancora senso proseguire sulla rotta impostata un anno fa. Oppure, se non sia preferibile cambiare registro e lavorare a una nuova collaborazione, che risulti utile a entrambe le aziende. Il summit verrà organizzato non appena le condizioni relative a lockdown e distanziamenti lo consentiranno.

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