La legge 124/2017 sulla concorrenza (che apre al capitale la titolarità delle farmacie) invita all’aggregazionismo anche commercialisti e avvocati della farmacia. Lo dimostra l’accordo di community sottoscritto nei giorni scorsi da una ventina di professionisti specializzati nella consulenza continuativa alle farmacie. Obiettivo comune degli aderenti, che conservano comunque la propria autonomia professionale, è quello di «realizzare iniziative volte allo sviluppo, alla diffusione e alla condivisione di conoscenze professionali», ma soprattutto salvaguardare «l’indipendenza dei farmacisti anche attraverso attività volte a indirizzare in tal senso l’imminente creazione di filiere proprietarie di farmacie».
La community, spiega un comunicato, «ha natura tendenzialmente aperta e non prevede un numero massimo di aderenti», quindi «è aperta a tutti i professionisti che ne condivideranno le finalità e si atterranno ai rigorosi criteri – professionali, etici e deontologici – che ne costituiscono l’identità». Il gruppo ha nominato un Comitato operativo che ha la funzione di promuovere e coordinare le varie iniziative, costituito da Giuliano Guandalini, presidente, Stefano Lucidi, vicepresidente, e Nicola Brunello.
Tra le prime che verranno messe in campo, una concreta iniziativa di difesa e sostegno dei maggiori livelli di autonomia dei farmacisti nel contesto degli imminenti sviluppi legati alla liberalizzazione della proprietà, che vedrà coinvolti protagonisti della distribuzione intermedia e del mondo finanziario, caratterizzata dall’imprinting della salvaguardia del ruolo professionale ed indipendente del titolare di farmacia.