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Ricerca Criteo: crescono i consumatori mobile first, anche nell’Health&Beauty

Consumatore

Appartengono a salute/bellezza e moda/lusso i prodotti che – quando lo shopping è online – vengono acquistati più volentieri su smartphone o tablet che sul Pc: nel caso dell’Health&Beauty passa da mobile il 48% degli acquisti via web, nella categoria moda/lusso la quota è del 46%. I dati arrivano dalla ricerca Global commerce review di Criteo, azienda tecnologica specializzata in Commerce Marketing: condotta sui dati di navigazione e acquisto raccolti nei primi tre mesi del 2018 da oltre 5.000 retailer di 80 paesi, il report offre una fotografia aggiornata delle tendenze che contraddistinguono il consumatore italiano “omnichannel”, cioè aperto all’acquisto tanto online quanto offline.

 

 

La prima evidenza è il continuo spostamento dello shopping da desktop (cioè Pc) a mobile, così come dai siti aziendali dei retailer alle app. I consumatori, in sostanza, sono sempre più “mobile-first”, e anche se continuano a effettuare ricerche su più schermi tendono comunque a fare acquisti mentre sono in movimento (da cui la preferenza per lo smartphone). Qualche dato? In Italia il numero di transazioni online passate da smartphone è cresciuto da un anno all’altro del 31,5% e tocca ormai una quota sul totale del 39,5%; al contrario, l’utilizzo di tablet e desktop continua a diminuire. Quanto ai momenti preferiti per lo shopping online, i consumatori sono più propensi ad acquistare su dispositivi mobili durante la notte e nei fine settimana, mentre il desktop resta il dispositivo più utilizzato durante le ore di lavoro.

 

 

Questa tendenza, dice la ricerca, impone ai retailer la necessità di adottare un approccio omnichannel che abbia per base i dati dei consumatori, allo scopo di influenzare le loro decisioni di acquisto. I retailer, in particolare, devono dare priorità alle shopping app (una cosa che Walgreens fa già da tempo negli Usa, per esempio) e se ancora non ne dispongono non possono più procrastinarne l’adozione. Le indicazioni provenienti dal rapporto, infatti, dicono che le shopping app permettono al retailer di connettersi a un numero maggiore di consumatori, e dunque di intercettare una domanda più estesa. La ricerca conferma anche che i consumatori continuano a spostarsi tra dispositivi e ambienti, ma sempre più spesso si affidano allo smartphone per completare le transazioni.

 

 

Le shopping app rappresentano per i retailer un’opportunità da non lasciarsi sfuggire, dicono gli autori della ricerca. Passa dalle shopping app quasi il 47% delle transazioni avvenute con dispositivi mobili, in più le app continuano a far registrare tassi di conversione superiori di oltre tre volte rispetto a quelli del web mobile. A livello globale, le transazioni in-app sono aumentate del 22% anno su anno, con il mobile che raggiunge più del 50% delle transazioni online nella maggior parte delle regioni del mondo.

 

 

Un’altra evidenza che emerge netta dal report è quella relativa all’importanza del dato che profila il consumatore. I retailer omnichannel che sono in grado di aggregare dati dei loro clienti raccolti offline e online possono contare su una quantità di informazioni quattro volte maggiore, che permettono di ottimizzare le iniziative di marketing e guidare i consumatori nel complesso percorso di acquisto. E i risultati si vedono: in Europa i consumatori omnichannel, pur rappresentando solo il 7% del totale, generano il 27% delle vendite. Comporre dati offline e online è la chiave per ottimizzare le attività di marketing, in particolare perché i consumatori omnichannel generano il lifetime value più alto in termini di vendite. Retailer e aziende, è la conclusione del report, possono così ripartire più appropriatamente gli investimenti in marketing, connettersi in modo più efficace con i consumatori e ottenere risultati migliori.

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