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Ricerca Ambrosetti-Amazon: per 6 navigatori su 10 l’e-commerce difende la capacità di acquisto

Consumatore

Più di sei italiani su dieci (il 61,5%) ritengono che acquistare online faccia risparmiare e altri sei su dieci pensano che nell’ultimo anno la loro capacità di acquisto sia stata preservata (41%) o accresciuta (17,7%) dall’e-commerce. Sono due delle evidenze che arrivano dal sondaggio condotto da The European House – Ambrosetti in collaborazione con Amazon su un campione di 1.600 italiani, rappresentativi di quella parte di popolazione (oltre il 77% del totale) che naviga su internet. L’obiettivo dell’indagine, realizzata a febbraio, era quello di analizzare abitudini e comportamenti d’acquisto dei consumatori che frequentano il web, comprendere le loro principali preoccupazioni rispetto all’attuale contesto macroeconomico e infine indagare le opinioni su convenienza e vantaggi dell’e-commerce.

 

Propensione all’acquisto online tra gli italiani che navigano sul web

La prima constatazione generata dalla ricerca riguarda l’espansione del mercato online in Italia: sette italiani su dieci (il 67,6%) affermano di avere incrementato gli acquisti a distanza durante l’emergenza pandemica e la tendenza sembra proseguire, dato che un italiano su due dice di avere aumentato gli acquisti online nel 2022 rispetto al 2021. L’altro fenomeno registrato dalla ricerca riguarda la congiuntura economica: se nel 2020 l’inflazione era addirittura in negativo (o comunque prossima allo zero), nel periodo che va dall’inizio del conflitto russo-ucraino a questo febbraio si è mantenuta in media all’8,9%. Non a caso, l’incremento dei prezzi e del costo della vita rappresenta oggi il problema più sentito per sette italiani su dieci, mentre 9 su 10 ritengono che nell’ultimo anno il loro potere d’acquisto si è ridotto. Di conseguenza, 90,2% dei consumatori di casa nostra dichiara che nel 2023 modificherà i propri comportamenti di acquisto, facendo maggiore attenzione ai prezzi (64,8%) e cercando più promozioni e sconti (56,2%).

 

La curva inflattiva degli ultimi cinque anni

 

L’indagine poi rivela che le regioni dove si registrano gli incrementi più importanti negli acquisti online tra 2021 e 2022 sono quelle del Mezzogiorno. In particolare, oltre il 60% dei cittadini residenti in Calabria, Basilicata e Campania riferisce di acquisti a distanza in aumento tra i due anni, a fronte di un 40% in Lombardia, Liguria e Valle d’Aosta. Nessuna sorpresa invece da un’analisi per fasce di età: dice di avere aumentato gli acquisti online tra il 2021 e il 2022 il 59% dei 18-24enni e il 62% dei 25-30enni, mentre tra gli over 60 ha fatto lo stesso solo il 42%.

 

Italiani che hanno aumentato gli acquisti online tra 2021 e 2022

 

Determinante, rispetto ai comportamenti, è la convinzione che acquistare online sia più economico e faccia risparmiare. Ne sono convinti, come detto, sei italiani su dieci (tra quelli che navigano online) ma tra gli intervistati con un titolo di studio elevato (laurea o post-laurea) la quota sale al 65%, mentre tra i 25-30enni arriva addirittura al 70%. La convenienza dell’online, inoltre, convince anche in rapporto al peso del carovita: nel Mezzogiorno – dove l’inflazione tocca mediamente valori che sfiorano il 9% – i consumatori convinti che l’e-commerce faccia risparmiare sono il 63,4%; al Nord invece (l’inflazione si è fermata al 7,8%) sono il 54,7%.

 

Accessibilità e assortimento e-commerce, apprezzamento per fasce di età

 

Ma l’economicità non è il solo vantaggio percepito dell’e-commerce. Per due italiani su tre (65,0%), infatti, l’online dà accesso a prodotti che altrimenti sarebbero difficilmente reperibili, mentre otto italiani su dieci (78,2%) affermano che l’e-commerce permette di avere a disposizione un assortimento più ampio e profondo. È significativo, a tal proposito, che siano gli abitanti dei piccoli comuni a percepire con maggiore intensità questi vantaggi: in particolare, riscontra un beneficio in termini di accessibilità il 68,6% e in termini di ampiezza dell’offerta l’80,4% delle persone che risiedono nei centri più piccoli (contro una media nazionale del 65 e del 78,2% rispettivamente). Ma accessibilità e assortimento riscuotono un apprezzamento più marcato anche tra le fasce più anziane dei consumatori (che navigano su internet): la fascia 46-60 e over60, dice la ricerca, sono quelle che per entrambi i parametri riportano valori più elevati della media (vedi sopra).

Queste considerazioni, insieme ad altre, sono infine tra le ragioni della fiducia che il 53,2% dei consumatori ripone nel brand degli e-commerce, mentre ammontano al 39% coloro che esprimono apprezzamento per la trasparenza dei prezzi, il 31% per la sicurezza e il 29% per le consegne. In particolare, la fiducia nei confronti del marchio del marketplace è sentita di più nelle regioni del Nord (56,1% nel Nord est e 54,7% nel Nord ovest), mentre la trasparenza dei prezzi spicca nelle regioni del Mezzogiorno (43,8%).

Nel 2022 il valore del transato b2c dell’e-commerce (prodotti e servizi) ha raggiunto in Italia i 48,1 miliardi di euro, con un trend di crescita del 15,2% su base annua tra il 2017 e il 2022.

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