Si fa sempre meno lontano il giorno in cui saranno i droni a gestire recapito domiciliare e logistica del farmaco. Invitano alla previsione le notizie che giungono dal Regno Unito: la farmacia online MedExpress avrebbe chiesto nei giorni scorsi al General pharmaceutical council (l’ente regolatorio che vigila sulla condotta professionale di farmacie e farmacisti) un parere sull’uso di robot volanti per la consegna domiciliare dei medicinali.
Secondo quanto riporta la rivista Pharmaceutical Journal, MedExpress ha già condotto diversi test con i droni, in particolare per la spedizione della pillola del giorno dopo: gli apparecchi volano a un’altezza di 500 metri, i farmaci sono inscatolati in contenitori sigillati e il recapito è sempre stato portato a termine senza inconvenienti.
«Amazon è già al lavoro su una versione “aerea” del proprio servizio di consegna celere Amazon Prime» spiega al Pharmaceutical Journal Dwayne D’Souza, direttore di MedExpress «non vediamo dunque nessun motivo per non seguire la stessa strada. L’obiettivo è soltanto quello di migliorare il servizio che già offriamo, i test si sono conclusi in modo molto soddisfacente e stiamo valutando seriamente di impiegare i droni per una parte dei nostri recapiti».
Al Gphc però non si respira lo stesso entusiasmo, almeno per il momento. Anziché fornire il parere richiesto, l’ente ha invitato MedExpress a consultare in prima battuta uno studio legale. E comunque, ha fatto notare una fonte del General council, le farmacie che volessero varare nuovi sistemi di spedizione dovrebbero prima dimostrare che l’innovazione rispetta le regole del contratto con il Nhs (Standards for registered pharmacies, in sostanza le norme di buona dispensazione e distribuzione) e la privacy del paziente, così come un’altra corposa serie di norme legali e assicurative.
«I farmaci che recapitiamo con i droni sono inscatolati in contenitori sicuri e discreti, nel rispetto della legge sulla privacy» ha replicato Naureen Wallj, direttore farmacista di MedExpress «che la spedizione avvenga via terra, mare o aria compiamo ogni sforzo per assicurarci che il pacco arrivi al destinatario in perfette condizioni. I droni ci consentono di recapitare farmaci urgenti a pazienti che abitano in aree remote, cosa che finora non era possibile».
I droni, spiega ancora il Pharmaceutical Journal, dispongono di sensori che consentono di aggirare ostacoli e barriere e al momento sono teleguidati da terra, ma in caso di impiego regolare si muoveranno in modalità autonoma. Anche per questo motivo, il Governo britannico sta valutando un intervento normativo che regoli l’uso di tali macchine.