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QBerg: nel “farma” prezzi online quasi sempre più convenienti dei volantini del “fisico”

Filiera

Complice anche la spinta impressa in questi due anni dalla pandemia, l’e-commerce della salute continua a mostrarsi estremamente aggressivo nei confronti di farmacie e parafarmacie in calce e mattoni. Al punto che per buona parte del 2021 i prodotti promozionati dai volantini dei due canali di vendita hanno mostrato prezzi nettamente superiori a quelli praticati dall’online sugli stessi prodotti. E’ l’evidenza che emerge dall’analisi che QBerg, istituto di ricerca leader nei servizi di price intelligence, ha presentato il 13 maggio al convegno organizzato da Pharmacy Scanner nell’ambito di Cosmofarma Exhibition per parlare di farmacia digitale.

«Se per ogni settimana del 2021 confrontiamo i prezzi delle sole referenze comuni ai volantini di farmacie/parafarmacie e ai siti e-commerce del “pharma”» spiega Fabrizio Pavone, founder & business development di QBerg «osserviamo che in media i retailer digitali hanno proposto prezzi inferiori di circa il 2% rispetto a quelli delle offerte a volantino degli esercizi “fisici”, con punte anche del 5-6%. In altri termini, l’online riesce a risultare quasi sempre più conveniente delle farmacie e parafarmacie in calce e mattoni anche quando il confronto è con le loro promozioni».

 

Prezzi al pubblico, online vs promo di farmacie e parafarmacie

La linea color fucsia esprime il rapporto che si osserva a cadenza settimanale tra prezzi dell’e-commerce e prezzi dei volantini (di farmacie e parafarmacie) sugli stessi prodotti. Quando la linea è inferiore a cento, risulta più conveniente l’online; quando è sopra, sono più bassi i prezzi delle “promo” a volantino.

 

Anche se i loro prezzi risultano quasi sempre più convenienti delle promozioni a volantino (di farmacie e parafarmacie), i siti di e-commerce non praticano una politica di pricing tipo “edlp” (every day low price, sempre il prezzo più basso) ma semmai un “hi-low price” (prezzi altalenanti) anche molto esteso. Per esemplificare, QBerg ha analizzato le oscillazioni di prezzo praticate da dieci diversi e-commerce del “pharma” (cioè farmacie e parafarmacie online) sullo stesso prodotto.

 

L’hi-low price dei siti di e-commerce del “pharma”

Nel riquadro di sinistra è riportata, per ogni sito di e-commerce analizzato, la fascia di oscillazione (banda fucsia) tra prezzo massimo e prezzo minimo praticati sullo stesso prodotto nell’arco del 2021. La linea rossa definisce il prezzo medio. Nei due grafici a destra, sono calcolate le settimane in cui ogni sito ha commercializzato il prodotto a un prezzo superiore e inferiore al valore medio.

 

Per ciascun sito, QBerg ha rilevato prezzo massimo e prezzo minimo toccati nell’arco dell’anno dal prodotto; quindi ha ricavato lo “spread” (ossia la fascia di oscillazione tra i due valori, evidenziata nel grafico dalla banda color fucsia) e il prezzo medio. Infine, ha contato il numero di settimane in cui il prodotto è stato venduto a un prezzo superiore e inferiore al valore medio. «L’analisi» commenta Pavone «evidenzia con chiarezza le differenti strategie di pricing praticate dai diversi siti».
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L’incidenza dell’out of stock nell’online di farmacie e parafarmacie

Un altro fenomeno dell’e-commerce di farmacie e parafarmacie che QBerg ha messo sotto la lente è quello dell’out of stock. Nei siti, la mancanza di un articolo si palesa solitamente in due modi: la presenza dell’indicazione “non disponibile” nella scheda del prodotto oppure l’assenza del prezzo al pubblico, che blocca la procedura di acquisto. Tra primo e secondo semestre 2021, osserva la società di ricerche, l’out of stock dei siti del “pharma” è cresciuto del 4,1%, dall’8,8% della prima metà dell’anno (incidenza dei mancanti sul totale dei prodotti rilevati) al 12,9% della seconda metà. Non sono valori marginali, considerato che nell’online del food&grocery l’out of stock pesa mediamente per l’1,5%.

 

Out of stock e riassortimenti, forti differenze tra i siti

 

QBerg ha analizzato le politiche di recupero dall’out of stock praticate da dieci siti dell’-ecommerce di farmacie e parafarmacie. E’ stata misurata la durata media del riassortimento (periodo trascorso dal giorno in cui il prodotto è andato in out of stock a quello in cui è tornato disponibile), il numero medio di indisponibilità per referenza e la percentuale di out of stock sull’assortimento complessivo. «Per ognuno di questi indicatori» dice Fabrizio Pavone, founder e business development di QBerg «la difformità di comportamento tra i vari siti è impressionante».

 

In materia di recuperi dall’out of stock, ossia riassortimenti, i siti del “pharma” mettono in campo politiche differenziate tanto quanto quelle di pricing. Come rivela l’analisi di QBerg, i dieci e-commerce di farmacie e parafarmacie presi in considerazione per la ricerca evidenziano in un anno valori molto distanti tra loro per durata media del riassortimento (periodo trascorso dal giorno in cui il prodotto è andato in out of stock a quello in cui è tornato disponibile), numero medio di indisponibilità per referenza e percentuale di out of stock sull’assortimento complessivo. «Per ognuno di questi indicatori» è il commento di Fabrizio Pavone «la difformità di comportamento tra i vari siti è impressionante».

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