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Q Farma, piano esuberi: sindacati in stato di agitazione, l’azienda «aperti al confronto»

Filiera

Giusto il tempo di sedersi al tavolo di trattativa ed è già stato di agitazione per i 1.700 dipendenti di Q Farma, la newco che da fine luglio ha rilevato l’attività logistica di Cef e Unico, le due principali società della distribuzione intermedia controllate dai farmacisti. A proclamarlo i tre sindacati confederali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, che il 23 settembre – al primo incontro con la parte datoriale sul piano esuberi inviato 24 ore prima da Q Farma – hanno respinto l’approccio negoziale dell’azienda: il piano, spiegano le tre sigle in un comunicato congiunto, prevede «la procedura di licenziamento collettivo per novanta lavoratrici e lavoratori» e si limita a concedere soltanto incentivi all’esodo, escludendo «a priori ogni altra soluzione che potrebbe salvaguardare i posti di lavoro».

La fusione tra Cef e Unico, in sostanza, «avrebbe dovuto rappresentare una garanzia per il futuro della nuova azienda e preservare i livelli occupazionali».
Per i sindacati occorre battere altre strade. «L’unica percorribile è quella del mantenimento dell’occupazione», si legge ancora nella nota. «È necessario attingere a ogni strumento disponibile, a partire dalla cassa integrazione, che permetterebbe di guadagnare tempo per pianificare una riorganizzazione e verificare le condizioni affinché il rilancio dell’attività commerciale inizi a dare i frutti attesi. Ma i tempi stretti che l’azienda vorrebbe imporre, con la procedura di licenziamento, impediscono al momento di elaborare un piano diverso». Se ne riparlerà il primo ottobre, quando le parti torneranno a incontrarsi al tavolo negoziale. Ma, avvertono le tre sigle, «qualora l’azienda si mostrasse indisponibile a modificare la propria impostazione, saranno attivate tutte le iniziative utili a salvaguardare ogni singolo posto di lavoro».

Q Farma, dal canto suo, precisa a Pharmacy Scanner che il piano «non prevede licenziamenti unilaterali ma l’adesione volontaria a un percorso incentivato, nel rispetto della professionalità e della libertà di scelta delle persone coinvolte». La procedura comunicata il 24 settembre scorso, continua l’azienda, «è finalizzata a gestire in modo ordinato e responsabile un processo di razionalizzazione organizzativa, conseguente alla fusione tra due realtà – Cef e Unico – che operavano nello stesso settore con strutture d’ufficio in larga parte sovrapposte». La riorganizzazione, inoltre, si inserisce in un contesto di profonda trasformazione del settore della distribuzione farmaceutica, nel quale «Q Farma è chiamata a garantire equilibrio industriale, sostenibilità economica e rispetto degli impegni regolatori, tra i quali la cessione obbligatoria di due magazzini (Cremona e Nogarole Rocca) imposta dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato nell’ambito della fusione». Di conseguenza, la società, «conferma la sua piena disponibilità al confronto con le organizzazioni sindacali: l’obiettivo comune deve essere quello di affrontare questa fase con spirito costruttivo, senso di responsabilità e rispetto reciproco, per costruire le condizioni di solidità e tenuta necessarie al futuro dell’ azienda e delle sue persone».

 

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