Poste Italiane si prepara a consegnare anche alla domenica per accontentare i marketplace

Filiera

Clienti come Amazon e Zalando incalzano, la concorrenza degli altri corrieri pure, e così Poste Italiane si prepara alla rivoluzione: tra breve i suoi postini suoneranno (due volte o meno) a citofoni e portoni anche la domenica. È una delle novità previste dal nuovo piano industriale che il gruppo presenterà a fine marzo, con l’obiettivo – come scrive un articolo di Qui Finanza –  di consolidare la leadership di Poste nel campo della logistica: crollato l’invio di cartoline e lettere, che ora viaggiano soprattutto per e-mail o Whatsapp, l’e-commerce rappresenta ormai un pilastro per i ricavi del gruppo. E i grandi marketplace (come Amazon, Zalando e Vinted) chiedono oggi consegne sette giorni su sette, domenica e festivi inclusi.

A tale scopo, scrive il quotidiano finanziario, Poste intende negoziare un nuovo contratto di lavoro (il precedente è scaduto a fine anno) che preveda orari di lavoro flessibili per i 25mila postini in forza al gruppo. Le sigle confederali, dal canto loro, hanno accolto con preoccupazione i piani della società e i progetti di privatizzazione anticipati nelle settimane scorse dal Governo, che punta a ridurre l’attuale partecipazione in Poste Italiane di Cassa depositi e prestiti (65%) per recuperare liquidità.

«Siamo numeri uno in Italia nelle consegne retail» aveva detto Matteo Del Fante, amministratore delegato nonché direttore generale di Poste Italiane, in un’intervista di qualche mese fa a Il Sole 24 Ore «questo vuol dire gestire una relazione con Amazon, che è il nostro primo cliente ma anche primo concorrente». La competizione, aveva spiegato nel dettaglio De Fante, è sull’ultimo miglio (ossia il tratto che va dall’ultimo magazzino del corriere alla casa del destinatario), dove Amazon ha una quota di mercato di oltre il 60%. «Le vendite sono concentrate sulla sua piattaforma e lui si sceglie con chi fare le consegne».

Come si ricorderà, Poste Italiane è in trattativa con Federfarma per il progetto Polis – Case dei servizi di cittadinanza digitale: con l’intesa, in sintesi, il gruppo metterebbe a disposizione delle farmacie spazi idonei (per l’erogazione di servizi di telemedicina e vaccini) a canoni di affitto agevolati.

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