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Pet, fusione Arcaplanet-Maxizoo: ok dall’Antitrust a patto che sia ceduta una settantina di store

Mercato

L’Antitrust dà luce verde alla fusione tra Arcaplanet e Maxizoo, la prima e la terza insegna italiana del pet specializzato con 388 e 135 punti vendita rispettivamente, ma a condizione che i proprietari cedano una settantina di store, nelle aree geografiche dove la concentrazione metterebbe a maggiore rischio la concorrenza tra rivenditori. E’ quanto si legge nel Dispositivo con cui l’Autorità garante del mercato ha concluso il procedimento aperto a novembre (e integrato a gennaio con ulteriori supplementi d’indagine) sul deal che ha per protagonisti l’inglese Cinven (Arcaplanet) e la tedesca Fressnapf (Maxizoo): le due società, in estrema sintesi, avevano concordato a giugno un’operazione che avrebbe fatto confluire le loro catene italiane di pet shop specializzati sotto un’unica “newco”, detenuta per due terzi circa da Cinven e per la quota restante da Fressnapf.

A fine novembre l’Antitrust aveva imposto un alt alla fusione, perché il nuovo soggetto avrebbe rappresentato un «ostacolo significativo alla concorrenza nei mercati della vendita al dettaglio dei prodotti pet, determinando il rafforzamento o la costituzione di una posizione dominante a danno dei consumatori» con una quota di mercato complessiva “post-merger” del 60-65%. Sono quindi seguiti due mesi abbondanti di indagini, che hanno consentito all’Antitrust di individuare un’ottantina di mercati locali “a rischio”, perché la quota sommata dalle due insegne in tali territori si assesta mediamente sopra il 50% e quella del concorrente più importante non supera il 10%, per una differenza di oltre 40 punti.

Per rimuovere tali “vulnus” anticoncorrenziali, così, l’Autorità garante vincola il via libera all’operazione alla cessione di una settantina di punti vendita, che andranno ceduti a «soggetti terzi e indipendenti dalle parti, anche commercialmente». Gli acquirenti, in particolare, dovranno possedere i mezzi e la capacità di sviluppare l’attività di vendita al dettaglio dei prodotti pet, essere «preferibilmente» primari operatori di settore e possedere un numero di punti vendita tale per cui le acquisizioni non genereranno «nuovi problemi per la concorrenza». Nel Provvedimento finale la scadenza fissata dall’Antitrust per la conclusione delle dismissioni è stata secretata. Lo stesso documento indica nel 45-50% la quota del mercato pet italiano detenuta da Arcaplanet e nel 15-20% quella di Maxizoo.

 

 

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